Gli scout, una bella realtà che regge nel tempo

Don Armando e la redazione augurano un sereno Natale ai lettori con l’invito non solo a pregare ma a darsi da fare in prima persona per i bisognosi!

Qualche settimana fa sono tornato come ogni domenica pomeriggio da un’ulteriore visita alla cappella del cimitero, dove mi ero recato per accertarmi dello spegnimento dei lumini e delle candele e per un riordino sommario in maniera che fin dalla prima mattinata del lunedì, tutto fosse ordinato ed accogliente.

Nel pomeriggio della domenica sono in servizio solamente due operatori della Veritas che hanno il compito di chiudere ben quattro o sei cimiteri e perciò è sempre possibile che tutto non sia messo in sicurezza.

Nel ritorno, dopo aver percorso via Santa Maria dei Battuti, quando ho imboccato via Trezzo, la mia attenzione è stata subito attratta da una lunghissima fila di ragazzini in divisa scout, con tanto di zaino, di guidoni e di materiale vario, che ritornavano molto probabilmente dal parco di Villa Tivan, ove ancora molto probabilmente, avevano celebrato l’inserimento dei nuovi lupetti e il passaggio dei più anziani alla branca successiva dell’organizzazione scout.

Per più di 50 anni mi sono occupato di questa associazione, infatti già nel 1954, prete novello, diventai assistente del 24° gruppo scout che aveva sede ai Gesuati. Poi a San Lorenzo assieme a qualche vecchio capo, abbiamo resuscitato lo scoutismo che si era ridotto a due poveri reparti e per lo più spelacchiati e spauriti.

Fu un’esplosione, per cui a S. Lorenzo arrivammo ad avere tre reparti di esploratori, due branchi di lupetti, due clan ed un noviziato ed altrettanti gruppi femminili, dato che a quel tempo erano distinti i maschi dalle femmine.

Giunto a Carpenedo nel ’71, mi detti da fare per ripetere il “miracolo” e nonostante i tempi si fossero fatti difficili per via della contestazione del ’68, in pochi anni raggiungemmo e superammo quota 200 scout.

Non sempre ebbi sacerdoti collaboratori convinti e motivati a questo riguardo, ma comunque, almeno a livello numerico l’associazione resse, tanto che quando me ne andai dalla parrocchia potei lasciare questa, per me bella, eredità.

Per un certo tempo parve che l’azione cattolica ragazzi si riprendesse in diocesi, ma fu invece un’estatella di San Martino, infatti, fatta salva qualche eccezione come a Chirignago, tutto è scomparso.

Gli scout rimangono sostanzialmente l’unica organizzazione di giovani di ispirazione cristiana che regga ancora da un punto di vista organizzativo e numerico, mentre ho più di un dubbio circa i contenuti, ma questo dipende dagli assistenti ecclesiastici, sui quali io non ho certamente voce in capitolo!

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