Subire indifferenza, menefreghismo e disimpegno

Mi convinco sempre di più che la causa di molti guai del nostro Paese è l’egoismo.

Ognuno pensa ai fatti propri e gli altri che si arrangino, ognuno è ben desto e deciso di difendere i propri diritti, veri o presunti, non preoccupandosi di ledere in qualche modo quelli degli altri perché non sempre la legge può tagliare come una lama il confine del diritto dal dovere.

Ed un altro grosso guaio sta nel fatto che i funzionari che gestiscono la cosa pubblica talvolta non fanno il loro dovere, spesso sorvolano sulle soperchierie di qualcuno per non aver grane e più spesso ancora tirano a campare perché, che uno sia impegnato o meno, comunque arriva il 27 del mese.

Stando così le cose, senza intraprendenza, senza zelo nel proprio lavoro, senza attenzione per gli altri, soccombe sempre il più debole, quello meno propenso ad attaccar brighe, quello meno spregiudicato e meno incline alle denunce ed alle aule di tribunali.

A questo proposito sto facendo delle esperienze amare che talora mi lasciano tanto perplesso.

Quando uno conduce una sua vita privata, pur con qualche difficoltà, può talvolta subire per amor di Dio e del prossimo, certe ingiustizie, ma quando uno, come me e tanti altri, è responsabile di qualche centinaio di persone anziane, indifese, cariche di mille difficoltà, è giusto che subisca l’indifferenza, il menefreghismo e il disimpegno di certi funzionari che dovrebbero soprattutto avere a cuore la sorte dei più deboli, di quelli che non hanno più voce, che non sanno e non riescono più a difendersi da soli ed invece se ne stanno tranquilli nei loro uffici refrigerati a girar carte?

Spesso provo quasi angoscia nel dover prendere decisioni che possono sembrare frutto di un temperamento intemperante, mentre spero siano difesa doverosa del povero e dell’infelice!

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