La lezione degli oleandri del don Vecchi

Tre, quattro anni fa, un ipermercato, non so per quale motivo ci ha regalato quasi 200 piccole piante di oleandri. Eravamo d’estate, un’estate veramente torrida, nonostante ciò il vecchio Mario, piccolo imprenditore con una magra pensione che si era convertito al giardinaggio, si rese disponibile alla piantumazione.

Mi affidai a lui per piantare i piccoli oleandri lungo il viale che circonda il don Vecchi. Mario con l’aiuto di qualche “pazzo” come lui, fece le buche col piccone su quella terra arida, cretosa e da mattoni, le annaffiò abbondantemente col suo sudore.

Ogni giorno andavo a vedere se le piccole piante di oleandro continuavano a vivere nonostante l’arsura. Sopravvissero e pian piano presero perfino troppo vigore, tanto da diventare una barriera impenetrabile che nascondeva il prato e lo splendido filare di carpini.

Le tentammo tutte per ridurne la vegetazione, cimandole non fiorivano, lasciandole crescere turbavano il paesaggio. I pareri degli esperti poi erano divergenti tanto da non sapere più cosa fare!

Finchè avendo visto in via Pasqualigo un oleandro ridotto ad alberello, con una splendida chioma fiorita, decisi di abbracciare questa soluzione.

Fatica improba! Un camion di ramaglia ed un filare di alberelli gobbi e storti da non dire. Dovemmo ricorrere a dei tutori per farli stare in piedi.
L’esperimento è in corso e le speranze si alternano alle delusioni.

Ogni settimana debbo far togliere i germogli che crescono abbondantissimi vicino le radici. Talvolta guardando ai miei oleandri in via di addestramento, mi vengono in mente gli elefanti o i cani nei circhi che sono stati addestrati a camminare sulle due gambe posteriori. Quattro passetti e fatti male!

Finalmente ho capito che gli oleandri sono degli arbusti e tali devono rimanere! Il guaio è che li ho fatti piantare in una posizione sbagliata ed ora non so cosa fare!

L’avventura non è finita e non so proprio come andrà a finire, però ho finalmente capito una cosa: il buon Dio ha dato ad ogni essere capacità, risorse, leggi particolari e solamente osservandole ogni essere può dare il meglio di sé e senza troppa fatica. Leggi, regole, disposizioni, canoni, circolari, codici, provvedimenti vari che tendono ad imbrigliare gli uomini non fan altro che complicare la vita, renderla faticosa, stantia e difficile con risultati meno che scarsi! Se permettessimo ad ognuno di essere se stesso, collocandolo al posto giusto il mondo sarebbe veramente uno splendore!

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