Il bene va fatto sempre ma la politica non lo capisce sempre…

Qualche settimana fa m’ero illuso che, dopo una assurda pausa di due anni, il Comune avesse fatto un passo avanti tirando fuori il “Samaritano” da un binario morto e avesse finalmente messo in marcia il grande progetto della realizzazione del centro per la cura, mediante i protoni di certi tipi di tumore, della sede per una struttura sociosanitaria per il recupero degli anziani con gravi patologie, della sede per le associazioni che si occupano del settore della sanità, e di una residenza per i familiari dei degenti dell’Angelo che vengono a Mestre da lontano e dei pazienti dimessi che hanno bisogno di visite di controllo o di terapie varie.

La dottoressa Fincato assessore dei lavori pubblici m’aveva dato la parola d’onore che, terminate le elezioni, avrebbe provveduto ad un accordo con la Ulss perché essa procedesse mediante quel marchingegno di finanziamento di progetto, per cui chi sborsa i soldi li recupera a iosa mediante certi servizi che saranno loro concessi.

Tutto pareva finalmente deciso, tanto che “Il Gazzettino” ne aveva dato notizia con un certo rilievo.

Qualcosa deve essere saltato perché ora pare che il Comune voglia realizzare il tutto direttamente o mediante aziende ad esso care sempre per l’eterna preoccupazione della sinistra che la destra non faccia troppa bella figura realizzando quest’opera oltre “Il passante” e il nuovo ospedale!

Almeno questo mi pare d’aver capito, dopo aver letto un’intera pagina del quotidiano tutta dedicata all’argomento in questione.

Da parte della Ulss si obietta che finche il comune continua a concedere permessi a costruire strutture alberghiere tutto l’intorno, non sa se riuscirà a trovare chi sia l’allocco disposto a sborsare 100 milioni di euro, col pericolo che non riesca a recuperarli? Siamo sempre alle stesse: Ci sono troppi politici faziosi, troppo interessati all’affermazione del proprio partito o peggio ancora ad essere ricettivi, incapaci di fare e non disposti a permettere a chi ha dimostrato di saperlo fare, che lo faccia.

Non capendo o non volendo capire che il bene va sempre fatto anche se fosse il diavolo stesso ad offrirsi di farlo; in questo caso vorrebbe dire che il diavolo si sarebbe convertito! E questo è proprio il massimo che si possa sperare!

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