Una rete solidale

Aumentano le imprese e i negozi che sostengono l’impresa del nuovo Centro di solidarietà. L’obiettivo è che crescano ancora per far correre un progetto che richiede tante gambe.

Bisogna essere un po’ pazzi, oppure un po’ santi, per imbarcarsi come ha fatto l’associazione “Il Prossimo”, figlia adottiva della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi, in un’impresa impossibile qual è quella dell'”Ipermercato dei poveri”. Eppure, dopo quasi tre mesi dall’inaugurazione dell’Ipermercato, pare che tutto sommato il risultato sia positivo: sia come volontari per la gestione, sia come capacità di raccogliere tutto quel ben di Dio necessario per rispondere alle richieste e soprattutto, ma questa era abbastanza facile da immaginarsi, per il numero di clienti.

Scrivo a Ferragosto, con alle costole “Lucifero” col tridente sempre minaccioso di cacciarci tra le fiamme dell’inferno. Nonostante ciò, c’è una numerosa clientela, e pure un numero di volontari che rinunciano alle vacanze indossando la casacca gialla con lo stemma del “Prossimo” per servire il pubblico con la gioia che è normale provare quando si lavora per chi ha bisogno. La teologia e la biblica affermano che oggi Cristo è presente nella veste dei poveri, e continua a dirci che “servire chi è in difficoltà offre l’ebbrezza del regnare”.

In alcuni altri precedenti interventi ho tentato di mostrarvi i bei volti dei benefattori, siano essi singoli, che imprese, che sono i coprotagonisti del “miracolo”, perché di miracolo ben si tratta. Ora, vi confesso, non ho alcun’altra preoccupazione nello sfogliare l’album di quella brava e bella gente che sceglie di aiutare i poveri.

I mass media troppo spesso informano esageratamente sugli aspetti deludenti ed amari, mentre io sogno sempre di stampare un periodico di notizie pulite e positive, scegliendo di trascurare il ramo fradicio che cadendo fa un gran rumore, ma di indicarvi la foresta verde e fresca che sta crescendo.

Perciò vi presento ancora un elenco di aziende e persone che ogni giorno ci offrono le cose più disparate e impensabili per chi è in disagio economico. Ad esempio in una delle mie ultime visite all’ipermercato ho scoperto una montagna di palloni, giacche a vento, magliette offerte dalla società di calcio Venezia, ed una cassa di gadget e custodie di telefonini molto belle e costose.

Oggi però voglio soffermarmi un istante per informare i lettori sulle ditte che continuano quasi ogni settimana ad offrirci dolciumi e alimentari di ogni sorte. Ho deciso poi di continuare con queste rassegne sperando che un po’ alla volta esse diventino la Treccani della carità.

Comincio con le cose più dolci:

  • Pasticceria “Dolci e Delizie” negozi di via Pio X e di Bissuola.
  • Pasticceria “Dolciaria Mestrina”.
  • Pasticceria Ceccon di Carpenedo.
  • Negozio di Caberlotto piazza Ferretto cioccolate.
  • Forno d’Asolo fornisce bancali di torte, cioccolate, pizze, gelati e gastronomia.
  • Dal Bello di Padova fornisce frutta e verdura.
  • Produttori di Santa Maria di Sala ogni giovedì, frutta e verdura.
  • L’azienda agricola Durigon fornisce pesce.
  • Azienda Novella di Badia Polesine che fornisce conserve alimentari.
  • Polleria veneta di Giuseppe Pertigato che fornice polli e uova quasi ogni mese.
  • Salumificio di Oriago, insaccati.
  • Azienda Valgardena latticini, latte.
  • Findus surgelati di ogni qualità.
  • Azienda agricola Basso di Favaro carne e prodotti della sua terra.
  • Agro alimentare di Spinea olive, lupini, ecc..
  • Azienda agricola Casarin di Martellago, centinaia di uova di gallina.
  • Venice Catering di Spinea torte, mozzarelle in carrozza, pane ecc..
  • Panificio Casarin di Mestre ottimi panini.

Potrei e dovrei continuare questa lunga lista di cara gente, ma purtroppo non sempre ho l’elenco completo. Però mi ripropongo di informare con più scrupolo dei tanti donatori, da un lato perché si conosca il miracolo dell’Ipermercato, e dall’altro perché chi non si trova in questo elenco si decida di iscriversi.

Un’impresa collettiva

Fin dall’apertura dell’ipermercato, per i concittadini che per qualsiasi motivo si sono venuti a trovare in disagio economico, abbiamo annunciato a chiare lettere che sogniamo che l’ipermercato sia lo strumento dell’intera città per aiutare i poveri. Dal punto di vista legale l’ipermercato del Centro Papa Francesco, è retto dall’associazione O.V.D ossia (associazione di beneficenza) “Il Prossimo”, associazione strettamente collegata alla Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi, però in realtà esso vuole rappresentare il buon cuore e la solidarietà delle parrocchie, dei cattolici e di tutti i cittadini di Mestre.

L’ipermercato vuole essere una soluzione innovativa ed in linea con i tempi, di come la nostra città si può far carico dei cittadini in particolare disagio economico.

Abbiamo già scritto precedentemente di come diverse catene di supermercati, a partire dalla Cadoro con i suoi sette ipermercati, aiutino con i generi alimentari in scadenza e non mancheremo in seguito di segnalarne altri che quotidianamente ci forniscono con grande generosità, una enormità di alimenti per rifornire l’ipermercato frequentato ogni giorno da centinaia di richiedenti.

In questo articolo vorrei soffermarmi e fare qualche cenno su come ogni cittadino può partecipare da protagonista a questa grande impresa caritativa. Ecco come si può collaborare con l’ipermercato dei poveri, dicendovi anche a chiare lettere che senza la collaborazione di tutti ben difficilmente questa impresa benefica può continuare, ma io spero che con il vostro aiuto essa possa essere ancora più efficiente: eccovi le soluzioni che vi propongo.

  1. Offrirsi come volontari mettendosi in contatto col signor Edoardo Rivola (presidente) per concordare i giorni e le ore in cui potete mettervi a disposizione. Tel 3358243096
  2. Segnalarci imprese, negozi e aziende che possono metterci a disposizione i loro prodotti. Questo è possibile se voi conoscete ed intervenite personalmente presso i relativi proprietari. Vi sono ancora a Mestre molti ipermercati che potrebbero aiutarci.
  3. Fare un’offerta mensile per acquistare generi alimentari.
  4. Acquistare presso l’ipermercato “Buoni acquisto da 5 euro” e distribuirli ai poveri che vi chiedono aiuto.
  5. Visitare l’ipermercato della solidarietà e invitare amici e conoscenti a farlo, in modo che l’opera sia conosciuta da tutti.
  6. Insistere presso il proprio parroco che si colleghi e collabori con queste realtà.
  7. Informare più persone possibili di questa realtà e invitarli a dare una mano.
  8. Dire una preghiera perché le cose vadano sempre meglio.

Io sono profondamente convinto che sia ancora possibile “fare miracoli”. Tentiamo quindi di rifare il miracolo della “moltiplicazione dei pani” come ha fatto Gesù.

Il campo dei miracoli

“Il campo dei miracoli” nel quale il povero Pinocchio s’era illuso di trovare una risposta a tutti i suoi problemi, risultò purtroppo un imbroglio della volpe ed una grande delusione per lui. Io invece, per fortuna, sto scoprendo nella mia vecchiaia un campo nel quale avvengono ancora veramente dei veri e splendidi miracoli, motivo per cui prima di morire sento il dovere e il bisogno di rivelarlo ai miei concittadini per lasciar loro in eredità questa bella opportunità! Sono quindi a dire ai miei concittadini che nel luogo dove si trova la solidarietà, anche oggi si possono scoprire dei miracoli autentici. Nel dirvi queste cose, cari lettori, mi sento un po’ in colpa perché il mio e vostro Maestro, Gesù figlio di Dio, già da duemila anni ci sta ripetendo che “chi fa il bene riceverà il centuplo su questa terra e la vita eterna in Cielo”.

Il signor Edoardo Rivola presidente dell’associazione “Il Prossimo” e i suoi duecento volontari, che gestiscono l’ipermercato della carità cristiana, ogni giorno incontrano centinaia di persone in difficoltà economica, le quali si presentano all’ipermercato della carità a chiedere aiuto; poiché la televisione, che mostra le folle delle spiagge, dei bar, delle discoteche, non ci segnala mai chi invece ha grosse difficoltà e cerca aiuto. Il reperire tutto quello che ogni giorno questa folla di persone ci chiede è veramente un grosso problema che preoccupa alquanto noi uomini, purtroppo, di poca fede!

Sento quindi il bisogno di farvi conoscere un elenco di persone ed enti che finora stanno facendo il “miracolo della moltiplicazione dei pani” in questo nostro tempo. In un articolo (di carattere confidenziale) vi ho parlato della catena dei supermercati Cadoro, che ha fatto l’apripista, ma ora voglio segnalarvi tanti altri ipermercati, aziende, negozi che concorrono, in maniera determinante, a realizzare questo “miracolo” ed ho pure intenzione di segnalarvi anche un’altra serie di ipermercati che potrebbero accodarsi a questa splendida compagnia e per chiedere a voi concittadini di aiutarci per ottenere una risposta positiva al nostro appello.

Eccovi una prima lista di benefattori quotidiani.

Supermercati Ali
a) Supermercato di via Sforza Francesco, 10 – Mestre
b) Supermercato di via Altinia – Favaro Veneto
c) Supermercato di via Piave, 172 – Mestre
d) Supermercato di via Triestina, 50 – Favaro Veneto
e) Supermercato di Piazzale Candiani, 16 – Mestre

Supermercati Pam
a) Supermercato di Corso del Popolo, 209 – Mestre
b) Supermercato di piazzale 27 ottobre, 20 – Mestre

Supermercati Coop
a) Supermercato di piazzale Roma – Venezia
b) Supermercato di via Sicilia – Salzano
c) Supermercato di via della Costituzione – Spinea

Supermercati Conad
a) Supermercato di via don Federico Tosatto, 22 – Mestre
b) Supermercato Interspar di via Paccagnella, 18 – Mestre

Tutti questi Ipermercati ogni giorno ci offrono i generi alimentari in scadenza, che la nostra “flotta” di furgoni bianchi con le scritte rosse “servizio dei poveri” vanno a ritirare. Sento il dovere di additare alla pubblica attenzione della città e di ringraziare sentitamente a nome del “Il Prossimo” e di chi beneficia di queste elargizioni: le proprietà, i direttori di ogni singolo ipermercato e gli addetti a questo servizio, e di augurar loro “che il Signore li rimeriti del bene che ognuno sta facendo, nel suo compito specifico”, per rendere possibile questa opera di bene.

La provvidenza

Sentiamo il bisogno e il dovere di informare i concittadini di uno dei tanti splendidi gesti di solidarietà che permettono al nostro ipermercato della carità di rispondere ai bisogni di numerosissimi concittadini che ci chiedono aiuto.

Un nostro amico, l’ingegnere Giordano Serena, conoscendo la titolare della fabbrica della “Pasta Zara”, ha perorato la nostra causa. Dopo un breve scambio di informazioni la segretaria amministrativa di questa industria, signora Lara Tiberio, una volta accertata la natura di ente di beneficenza della nostra associazione “Il Prossimo”, ci ha fornito un quintale e mezzo del prodotto rinomato della sua azienda ad un prezzo favorevole. Abbiamo ritirato la pasta e già stiamo distribuendola a tutti coloro che ne hanno bisogno.

L’ipermercato dei poveri ha bisogno di tutti. Perciò invitiamo tutti coloro che hanno conoscenze e rapporti con produttori di aziende alimentari a perorare la nostra causa.

Ad esempio si sta ultimando la costruzione a Mestre di un grandioso ipermercato della catena Lando. Saremmo grandemente grati se qualcuno, che ha rapporti con questa società, ci aiutasse ad ottenere, una volta aperto questo ipermercato, i generi alimentari in scadenza. Sappiamo che questa struttura vende a prezzi scontati questi prodotti quando sono vicini alla scadenza, e questo è certamente lodevole, ma noi però siamo nella possibilità, mediante le parrocchie e le associazioni benefiche, di conoscere i concittadini che si trovano veramente in estremo bisogno e quindi hanno difficoltà di disporre di denaro per acquistare pure questi prodotti a prezzo agevolato. Chi fosse in grado di aiutarci è pregato di contattarmi.

I benefattori dell’Ipermercato

Un tempo si usava dedicare un monumento a chi contribuiva in maniera significativa al bene della comunità. Ora si è molto più spicci, al massimo si usa mandare una lettera di ringraziamento! Comunque, oggi come ieri, penso che sia doveroso ringraziare chi condivide le nostre scelte ideali, chi dà testimonianza che in questa nostra società non ci sono solamente egoisti, ma pure persone generose, ed aziende particolarmente disponibili ad aiutare. Infine credo sia giusto prestare “voce” a chi riceve un dono e che non sempre ha la possibilità di ringraziare personalmente chi lo ha aiutato, e quindi si trovi il modo di trasmettere questo ringraziamento anche mediante un articolo di giornale o il post in un blog.

Partendo da questi presupposti, ho sentito il dovere di portare a conoscenza dei concittadini il nome degli ipermercati che ogni giorno destinano i generi in scadenza alle persone che si trovano in grave disagio economico. è vero che certi ipermercati vendono a prezzi scontati questi generi alimentari in scadenza recuperando così, almeno in parte, il relativo costo economico degli alimenti che non riescono a vendere; però vi sono pure, fortunatamente, molti altri ipermercati con maggior sensibilità sociale che rinunciano a questo piccolo provento per aiutare i poveri.

C’è poi il fatto che solamente la nostra organizzazione, con il supporto delle parrocchie, della Caritas, della San Vincenzo, riesce a captare i più poveri, ossia quelli che hanno più bisogno; mentre gli ipermercati che vendono a prezzi scontati i generi in scadenza riescono ad aiutare solamente gli acquirenti più intelligenti e furbi ma che raramente sono fra i più bisognosi.

Ho fatto questa lunga premessa perché ci si renda conto del fatto che sentiamo il dovere di segnalare alla cittadinanza le organizzazioni commerciali più sensibili al disagio economico, in maniera tale che i cittadini abbiano modo di ringraziarle, ammirarle ed anche di preferirle scegliendole per i loro acquisti.

In questo intervento vorrei per prima cosa scegliere la catena dei supermercati Cadoro, fondata dal compianto concittadino Cesare Bovolato, ed ora amministrata dai figli e dal direttore avvocato Moro. Azienda che è stata l’apripista di questa splendida solidarietà, alla quale si sono accodati col tempo molti altri supermercati, che segnaleremo uno ad uno in questo blog e su “L’Incontro” perché ci pare doveroso che la cittadinanza venga a conoscenza di questo aspetto veramente nobile della nostra società e che ognuno, a suo modo, si unisca a questa meritevole impresa di solidarietà.

Eccovi le sette strutture Cadoro esistenti a Mestre e nell’hinterland che ogni giorno ci forniscono con grande generosità generi alimentari di ogni specie, più o meno vicini alla scadenza fissata dalla legge, ma che in pratica sono quasi tutti commestibili anche oltre tale data:

  1. Cadoro di via Ca’ Rossa, 10 – Mestre;
  2. Cadoro di via Miranese, 256 – Mestre;
  3. Cadoro di viale San Marco, 152 Mestre;
  4. Cadoro di via Torino, 102 – Mestre;
  5. Cadoro di via Tito Ettore – Zelarino;
  6. Cadoro di via Macchiavelli – Mogliano Veneto;
  7. Cadoro di via Zermanese, 8 – Mogliano Veneto.

Qualcuno può anche pensare che vi sia uno o pochi altri artefici che hanno realizzato l’autentico e meraviglioso “miracolo” dell’”Ipermercato dei poveri”, mentre esso in realtà è opera di un gran numero di aziende, grandi o piccole, di singoli cittadini che stanno dando vita a questa nobilissima impresa.

Il grazie dei poveri giunga ai proprietari, ai responsabili e agli operatori della catena dei supermercati Cadoro; il grazie che è la ricompensa più gratificante. Però ad essa aggiungo la bella notizia, che il nome di coloro che fanno del bene è scritto nei Cieli, e che essi “riceveranno il centuplo e la vita eterna!”.