I letterati in genere esasperano i problemi e i drammi umani, tingendoli con pennellate e colori forti, in modo da far emergere con più evidenza e più forza certe verità che spesso investono l’uomo.
Ricordo di aver letto moltissimi anni fa un dramma di Cesbron, il famoso letterato francese del secolo scorso, il secolo in cui praticamente sono vissuto ed in cui ho subito tutti i contraccolpi che la vita non risparmia a nessuno.
Cesbron, cattolico fino al midollo, descrive una tentazione che Santa Teresina avrebbe subito in punto di morte. Non so se il dramma di Cesbron abbia avuto un qualche riferimento alla vita reale di questa giovane santa carmelitana, o se egli abbia solo preso a pretesto per mettere in maggior rilievo la tentazione che può colpire o tormentare una persona che s’è spesa tutta e in maniera radicale per una scelta religiosa fuori dal comune.
Il drammaturgo immagina che il diavolo, sotto le sembianze di un medico dal pensiero lucido e sottile, le sussurri l’ipotesi che ella avesse fatto una scelta sbagliata ed avesse perciò investito la sua sete d’amore, di verità e di assoluto, su ideali religiosi inconsistenti, effimeri in cui altri per convenienza o per motivi e circostanze particolari si erano trovati a vivere in un modo illusorio ed inconsistente.
Ricordo come ora che le insinuazioni, di una razionalità perfida e sottile, portano la santa morente alla terribile sensazione d’aver sprecato tutte le sue potenzialità umane per qualcosa di fatuo, che altri non avevano perseguito se non solamente in maniera formale, mentre lei vi aveva investito tutto. Teresa stava per scoppiare per un’angoscia mortale ed una disperazione assoluta per il venir meno, almeno apparentemente, della scelta ch’ella aveva irrimediabilmente fatto.
Poi l’angelo la placa e la salva e le appare infatti il Padre che l’attende amoroso: ed ella muore serena.
A me ottantenne, al termine dei miei giorni, ormai al tramonto della vita s’affaccia talora qualcosa del genere soprattutto quando mi accorgo che confratelli o peggio personalità ecclesiastiche d’alto rango pare prendano molto alla leggera l’impegno religioso e ne colgano spesso solamente o quasi, i vantaggi sociali.
In questi momenti difficili mi aggrappo ai profeti e ai testimoni nei quali ho sempre avuto fiducia; per ora reggono e spero tanto che tengano fino alla fine!