Io sono talmente vecchio e soprattutto sono tanto rintanato nel mio piccolo mondo “antico” così da non conoscere i preti giovani della mia diocesi.
La finestra a cui mi affaccio per vedere il mondo è costituita dai giornali locali: il Gazzettino, la Nuova Venezia, e soprattutto Gente Veneta.
Forse i preti giovani sono tanto pochi, forse appartengono al mondo dei benpensanti, motivo per cui non fanno nè storia, nè cronaca.
Quando sento il bisogno di qualche stimolo debbo rifarmi ai preti della mia giovinezza, che nonostante passino gli anni e perfino il secondo millennio, continuano a far storia e cronaca del pensiero e soprattutto dell’avventura cristiana. Forse il panorama ecclesiale che scorgo dalla mia finestra è troppo piccolo per cui spero che sia per questo motivo che faccio fatica a scoprire giovani preti, coraggiosi che buttano il cuore oltre il filo spinato, che combattono per il Regno, che sperimentano strade nuove, che portino avanti l’utopia di Gesù.
Non so ancora rassegnarmi che la chiesa veneziana sia così vecchia e stanca da non offrire giovani e nuovi virgulti per il Regno!
A dire la verità, fortunatamente per me, da molti mesi sto seguendo su “Avvenire” una rubrica tenuta da un non credente, lo psicologo di fama nazionale, il dott. Andreoli. Questo studioso è stato capace di raccogliere delle bellissime testimonianze che gli sono arrivate da ogni angolo d’Italia. Andreoli le ha sapute incorniciare, con attenzione e rispetto, tanto che ne è venuta fuori una bella e numerosa galleria di preti vivi, decisi e sereni, innamorati di Cristo e del loro “mestiere”.
Spero, prima o poi, di scoprire anche qualche ritratto di “casa nostra”.