Politica

Durante la campagna elettorale credo che, come tutti o quasi, sono stato maggiormente sollecitato dai discorsi, dalle dichiarazioni e soprattutto dalle scelte operative dei vari schieramenti.

Di volta in volta che si ponevano nel mio animo interrogativi, ipotesi di progetti, orientamenti e reazioni, ho buttato giù qualche appunto pensando di riordinare questi miei “pensieri” per avere anch’io una “dottrina politica” a cui rifarmi. Ora però mi accorgo che non sono ancora pronto e non so se lo sarò mai per avere una “summa” che inquadri le mie idee o solamente le mie speranze.

Tento di buttar giù una prima bozza, estremamente sommaria e provvisoria.

1) Escludo per scelta e per un sano criterio, le ali estreme, perché ritengo siano prima che dei radicali, dei psicopatici che non hanno nulla da dare e tutto da ricevere, tanto sono sognatori inconcludenti. Mi rimane quindi il Centro-sinistra e il Centro-destra.

2) Ritengo che dai politici io, ma credo anche dalla nostra gente, si desideri un maggior rispetto reciproco, una maggiore collaborazione, una capacità di convivenza.

3) Il Centro-sinistra, mi pare che l’obiettivo di questo incontro tra culture diverse per creare uno schieramento con un denominatore comune sostanzialmente, sia nobile e lodevole. Però sto vedendo che non solo i cattolici, ma anche i credenti finiscono di non aver più rappresentanza politica e questo è un guaio che mina fin dalle radici questo tentativo. Se i laici, (vedi ex comunisti per intenderci) che sono più furbi e più agguerriti, non fanno spazio anche ai valori e ai rappresentanti dei credenti, i voti di questi saranno costretti a posarsi altrove.

4) Il Centro-destra, mi disturba la fierezza, l’atteggiamento da operetta, la forma da imbonimento pizzaiolo, la politica vera mi sembra abbia bisogno di misura, di ponderazione, di costume e di testimonianza anche personale. La piazza è sempre stata volubile, domani potremmo trovarci con un pugno di mosche in mano.

5) Il Centro. Talvolta ho paura che faccia il furbetto e speri di governare, come fece Craxi, spostando l’ago della bilancia, ora a destra ora a sinistra, qualora sia determinante. Mi piacerebbe che bonificasse l’ambiente dall’interno di uno schieramento o dichiarasse di dare l’apporto dei credenti in rapporto alla validità delle proposte indipendentemente dal partito che governa.

Intanto per ora spero, prego, parlo, scrivo e voto “tappandomi il naso”!

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