Esser consapevoli della propria età

Un giornalista de “Il Gazzettino”, ancora una volta, mi ha dato una mano e per di più l’ha fatto senza una mia richiesta.

Il cortese e generoso collega ha ripresentato all’attenzione della città, il progetto del don Vecchi quater da costruire adiacente alla famigerata via Orlanda in quel di Campalto.

Il giornalista, con la complicità benevola ed un po’ interessata del progettista, ha illustrato il progetto, ne ha pubblicato la foto e, usando i segreti del mestiere, ha pure ironizzato con l’inezia del Comune, con l’ente che doveva costruire l’albergo per i lavoratori, concedendosi una battuta finale a mio vantaggio e terminando con una notizia ad effetto: “E dire che don Armando non ha che appena ottant’anni”, quasi fossi nell’età d’oro per progettare e realizzare dei sogni di carattere sociale.

Io sono ben conscio di avere ottant’anni, anche se talvolta, soprattutto quando sono seduto alla scrivania, non me li sento, ma conservo fortunatamente la lucidità mentale per conoscere i limiti.

Il Cardinale Urbani ripeteva, talvolta, una battuta, che gli era cara: “Se tutti ti dicono che sei ubriaco, va a casa e mettiti a letto, anche se tu sai di non aver bevuto neanche un’ombra!”

Quando ho compiuto 75 anni mi sono battuto per andare in pensione, anche se mi piaceva il mio mestiere, e i miei capi insistevano che rimanessi. Avevo paura di non saper leggere e gestire i tempi nuovi!

Fortunatamente me ne sono andato lasciando la parrocchia in piedi. Ora ho 80 anni, la Fondazione è ben più modesta e meno impegnativa che una comunità di cristiani, ma comunque, questo è il tempo per pensare alla vita eterna e permettere che anche i preti più giovani abbiano il privilegio di servire Dio nei poveri!

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