Interventi inopportuni

Per fortuna è intervenuto il portavoce del Pontefice altrimenti, senza domandare tanti permessi ed avere patenti di sorta o incarichi ufficiali, sarei intervenuto anch’io dalla tribuna del periodico “L’incontro” .

A parte gli scherzi, da tempo ero un po’ seccato per certi interventi indebiti e per un certo coro di voci ecclesiastiche o paraecclesiastiche che, ad ogni piè sospinto, bacchettavano il governo, il parlamento e l’intero Paese!

Io da sempre credo, penso assieme alla grande maggioranza dei cittadini italiani benpensanti, criteriati e normali, rivendico al Papa, ai vescovi, alla chiesa di poter intervenire sulle questioni che riguardano la vita, la legge naturale, i grandi principi e le questioni di morale.

Reputo che non solo sia un diritto, ma anche un dovere e perfino un dono che la chiesa intervenga talora quando si dibatte di questa materia.

La chiesa ha, non solamente l’assistenza dello Spirito Santo, ma la saggezza che gli deriva da due millenni di storia, ma ancora prima dalla tradizione del popolo ebraico di cui, tutto sommato, è figlia.

Credo che questi interventi si siano mostrati storicamente saggi e convenienti checché ne dicano i radicali, i liberali, i repubblicani e la gamma di tutte le sfumature della sinistra.

Ma da questo al fatto che voci provenienti dalla Caritas di Roma, da “Famiglia Cristiana” o da qualche prelato intervengano ogni qual volta il governo starnutisce o vuol promuovere le “ronde” notturne, mi stavo chiedendo “Ma che gliene fregava a questa gente?”

Non so se valga ancora il motto “Libera chiesa in libero Stato”, ma che valga o non valga, un po’ di discrezione, un po’ di rispetto non guasta!

Ammesso e non concesso che il buon Dio dica a questi interventisti che cosa è giusto fare, ma non è vero perchè a me, che pure sono un ministro del Signore, Egli non dice proprio nulla, perfino la pedagogia insegna che bisogna permettere talvolta anche ai bambini di sbagliare perché la scottatura fa fare esperienza!

Lasciamo pure che il parlamento faccia gli sbaglietti, per poter intervenire quando arrischiano di fare i grossi sbagli.

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