La “liturgia” della giustizia

Un prete anche se vecchio, risente dell’aria che tira nel mondo in cui vive. Al Gazzettino, do’ almeno una sbirciata ogni mattina, il pranzo e la cena anche per questo povero vecchio prete sono “allietati” dal telegiornale. E tutti sanno che goduria siano questi strumenti di comunicazione di massa. Talvolta mi pare che notizie che questi mass- media ci forniscono assomiglino molto alle epigrafiche le imprese di pompe funebri espongono sui vetri delle loro agenzie!

Anche nel settore tormentato della giustizia pareva che ci fosse un riverbero dell’arcobaleno della “Pax” di cui o parlato ieri. Il ministro della giustizia aveva usato tante cortesie e quasi per ricambiare i magistrati avevano espulso dalla loro congregazione un giudice che non era riuscito a studiare durante otto anni le motivazioni di una sentenza; motivo per cui mafiosi catturati con tanta fatica da carabinieri e polizia erano stati liberati per decadenza dei termini o dei tempi.

Un gesto significativo a quanto pare una specie di liberazione del soldato ebreo da parte di Amas.

Io non cè l’ho con i magistrati e con la giustizia, ci vorrebbe altro! Anche se mi fa un certo che, che i dipendenti dello Stato meglio pagati accumulino ventimila pratiche inevase soltanto a Venezia. Non sono mai stato tenero per quanto riguarda il mio mondo con l’ampollosità della liturgia, ma sia ben chiaro che la “Liturgia” della giustizia è ben più ampollosa ed assurda. A me è capitato di esser convocato alle 8,30 del mattino per fare da testimone per un furtarello sulla cassetta delle elemosine e di passare mezza giornata ad ascoltare sciocchezze, futilità con risultati superati ed assurdi e il tutto come se si trattasse della cosa più sacra di questo mondo. Non so da chi dipende ma credo che bisogna semplificare, sveltire svecchiare perché quella gente pare non si sia accorta che siamo nel 2008 non nell’anno uno o giù di li.

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