La Voce – Anno 1 – n° 3 – 25 ottobre 2020

IL CUORE DEL VANGELO DI QUESTA DOMENICA

Anche nel nostro tempo è opportuno e doveroso conoscere e imitare
i “santi con l’aureola”, però dobbiamo cercare di scoprire
quelli senza. Fortunatamente sono molti gli uomini e le donne
che “parlano di Dio” mediante l’onestà, il coraggio, la generosità,
l’amore della pace e della verità- Anche loro sono testimoni di Dio-

BREVI RIFLESSIONI DI UN PRETE ULTRANOVANTENNE

Le croci bianche

● La televisione in questi ultimi giorni ci ha mostrato più di una
volta un campo d’erba incolta, pieno di piccole croci bianche,
molte delle quali sghimbesce e disordinate, sotto le quali sono
sepolti i bimbi non ancora nati che le madri hanno deciso di non
dare alla luce e che oggi vorrebbero eliminare la memoria della
loro scelta quanto mai amara. La nostra società è sempre tanto
ipocrita, ma riguardo all’aborto lo è più che mai perché pretende
di chiamare con un nome quanto mai improprio un evento tragico
e triste. Guardando quel tristissimo spettacolo mi sono chiesto se
nel disegno di Dio qualcuno di quei bambini ammazzati avrebbe
potuto rappresentare per la nostra società un Francesco d’Assisi,
un Dante, un Einstein o un’altra figura di rilievo.

Il supermercato Santa Marta

● Il Signor Rivola, consigliere della Fondazione Carpinetum dei
Centri don Vecchi, ha suggerito di dedicare a Santa Marta il nuovo
ipermercato della carità. Tutti conoscono Maria e Marta, le sorelle
di Lazzaro, il resuscitato da Cristo; Maria tutta mistica, che
pendeva dalle labbra di Gesù, mentre Marta, che pur amava il
Nazzareno, era molto più concreta e con i piedi a terra quindi più
preoccupata di preparargli una buona cenetta in occasione della
visita. Io, con profonda convinzione, condivido la concretezza
di Marta perché ritengo che la fede debba tradursi sempre in
solidarietà. Confesso che anche oggi prediligo i vecchi ed attuali
discepoli di Cristo che tentano di trasformare in impegno solidale
il messaggio del Maestro, anche se so quello che Gesù disse a
Marta. Per mia fortuna, nonostante fosse un po’ gelosa, anche lei
è diventata Santa, meritandosi l’aureola! Invito quindi i cristiani
che appartengono a quest’ultima categoria a darci una mano per
portare avanti la nostra nuova impresa!

I Santi senza aureola

● Qualche giorno fa ho partecipato ad un’assemblea dei volontari
che prestano servizio al don Vecchi nel reparto degli indumenti,
un’attività particolarmente rischiosa a causa del coronavirus. Io
non mi sono assolutamente sentito di insistere affinché continuino
a svolgerla, anzi ho ribadito che ognuno doveva fare la sua
scelta in maniera assolutamente libera e responsabile. Ebbene
della sessantina dei presenti non uno s’è tirato indietro. Forse
nessuno s’accorgerà di questa generosità e di questo coraggio,
dimesso e sconosciuto, ma m’è parso che un angelo dalle grandi
ali stesse scrivendo su un block notes il nome di ognuno.

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