Da “COMUNITÀ E SERVIZIO” – 18 febbraio 2018

Da “COMUNITÀ E SERVIZIO”18 febbraio 2018
settimanale della parrocchia San Giuseppe di viale San Marco

Nel “fondo” del parroco don Natalino c’è un caldo invito a rispettare la natura e ad avere il coraggio di pretendere da tutti questo rispetto.

All’interno del giornale si legge un brillante e scorrevole articolo di Monica Alviti sul festival di San Remo ed in particolare sulle canzoni che riguardano il lavoro. L’autrice, con mano leggera, invit a considerare il lavoro come un’altra possibilità da parte dell’uomo di esprimere la propria dignità e di servire la comunità.

Interessante pure l’invito di Alberto Meggiato di approfittare dell’oferta a partecipare ad un seppur breve corso di esercizi spirituali per dar tono all’anima.

Della pagina della cronaca e degli eventi parrocchiali segnalo la commedia e “In ascolto dei giovani 2”, per educare gli educatori dei giovani.

don Armando

FESTIVAL

“Una Vita in vacanza” di Lo Stato Sociale, canzone in gara al Festival di Sanremo 2018 categoria BIG è un brano ritmato e fresco, ma dietro la spensieratezza della band bolognese c’è una rivisitazione, in chiave moderna, del mondo del lavoro e del sogno di una vita nella quale «nessuno ti dice “Se sbagli sei fuori “».

Premetto che il Festival non l’ho guardato, nemmeno due secondi ma naturalmente se ne parla ovunque. Ho letto qualche post su Facebook e ascoltato alcune canzoni alla radio. Ieri questa! La melodia è molto orecchiabile, il testo incalzante e interessante. Una canzone che, seppur con musicale leggerezza, racconta di sentimenti molto diffusi: come da tradizione tutta italiana il lavoro è importante, ma non è tutto nella vita; la frustrazione esistenziale per il lavoro che sempre più spesso impegna totalmente e non fa respirare; la denuncia dell’ingiustizia di dover “vivere per lavorare”, mentre dovrebbe essere il contrario e cioè “lavorare per vivere”; la tensione di (non) essere all’altezza del lavoro che ti è dato, perché se sgarri sei cacciato; la corruzione di chi delinque per lavorare (“qualche volta fai il ladro”) e di chi patisce (“o fai il derubato”). La domanda allora batte il chiodo: “perché lo fai, perché non te ne vai? “. Da qui il sogno di un mondo diverso, l’utopia di “una vita in vacanza “, dove si respira più libertà e il “tempo perso ” riporta la vita al suo scopo principale che è quello di essere felici, gioiosi, come quando uno “canta e danza”.

C’è chi fa un lavoro dignitoso, chi ha molte ambizioni, chi si accontenta di poco, chi si inventa un lavoro per sbarcare il lunario, chi è costretto ai lavori più “disumani” pur di mantenere la propria famiglia, chi aspira a lavori “facili” ma molto ben remunerati (non sempre totalmente legittimi), chi fa il mantenuto o chi è ricco di famiglia e quindi di lavorare non ha bisogno, chi accumula e non spende, chi guadagna e spende, chi non guadagna e muore di fame. Chi campa con i soldi degli altri, chi muore per i soldi degli altri. Eppure siamo tutti ancora qui, ci lamentiamo ma non ce ne andiamo. E ci illudiamo di “una vita in vacanza” solo quindici giorni l’anno, se va bene, durante le tanto attese ferie.

Felici, rilassati, rinati i primi giorni e già tristi e angosciati gli ultimi perché ahimè il rientro è vicino.

Monica Alviti

«DONNE E UN MISTERO»
A TEATRO

Sabato 17 febbraio alle ore 16, benché fuori tempo massimo, in sala San Giovanni Paolo II del patronato San Giuseppe si riapre il sipario per la commedia «Donne e un mistero» con la regia di Paola Brolati. Il cast in scena è tutto al femminile. Un appuntamento da non perdere.

IN ASCOLTO DEI GIOVANI/2

Il percorso, avviato con il primo incontro, ha suscitato un atteggiamento positivo di ascolto, creando un coinvolgimento personale, che non ha lasciato nessuno semplice spettatore o freddo utente finale. Gli adulti si interrogano sulla loro capacità di recepire quali sono i veri bisogni dei ragazzi, evitando di trattarli come manichini da vestire con le proprie idee, aspettative e sogni. È un discorso molto serio, di responsabilità. Se anche tu, come noi tutor dello Studio-point, senti il bisogno di approfondire questi aspetti, vieni venerdì 23 febbraio alle 20.45 in sala San Giovanni Paolo II del patronato San Giuseppe all’incontro «La famiglia e la scuola per i Ragazzi». L’invito è particolarmente rivolto ai genitori, ai ragazzi, ai catechisti, agli animatori e in generale a tutti gli educatori. Ascoltare le nuove generazioni vuol dire scomodarsi, e molto. Ma noi a che punto siamo? Confrontiamoci sulle cose che contano.

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