Da ”SAN NICOLÒ E SAN MARCO” – 11 febbraio 2018

Da SAN NICOLÒ E SAN MARCO – 11 febbraio 2018
settimanale della comunità cristiana di Mira

Come al solito propongo di leggere i consigli saggi e fraterni del parroco don Gino. Questa settimana egli mette in evidenza che non si può vivere senza la prospettiva del domani. Il secondo pensiero invita gli anziani a passare entusiasmo, saggezza e fede ai nipoti. Il terzo invita i fedeli praticanti a rompere quel silenzio cupo che talvolta aggiunge tristezza alla tristezza del funerale, partecipando invece in maniera attiva alla liturgia del commiato.

Della facciata dedicata alla cronaca e agli appuntamenti parrocchiali, segnalo l’orario della celebrazione delle ceneri studiato con grande zelo pastorale e l’iniziativa dell’invito a cena dei cresimandi assieme ai loro genitori: una soluzione ottimale per coinvolgere e far familiarizzare con la parrocchia sia i ragazzi che i loro genitori.

don Armando

Appunti… di don Gino
LA FURBIZIA

Quando non venga usata male o per imbrogliare, la furbizia è di sicuro un segno di intelligenza. M’è parso di cogliere questo pensiero vedendo l’altra sera un’intervista fatta ad un giovane calciatore che comincia la sua avventura in serie A. Con molta naturalezza diceva all’intervistatore che la carriera di calciatore dura 10 -15 anni e poi è destinata a finire anche se con un bel gruzzolo di denaro. La furbizia consiste allora nel pensare anche al domani e di preparare questo domani nell’oggi che c’è a disposizione. Per questo diceva che il tempo presente è importante per crescere nella cultura leggendo libri intelligenti e i-scrivendosi all’università.

La sua furbizia, mi pare di poterla cogliere nella consapevolezza che uno sport non può essere il tutto della vita e che è intelligente impiegare il tempo presente per crescere nella cultura e preparare un domani che non sia ridotto solo a soldi e a palloni.

La furbizia di questo ragazzo può essere un esempio intelligente di come affrontare la vita.

INDICARE LA STRADA

Si afferma, con preoccupazione, che la nostra società è fatta in prevalenza da persone anziane e questo fatto pone dei problemi per l’avvenire del nostro paese. Tutto giusto. C’è però un aspetto che potrebbe essere la ricchezza dell’oggi e cioè che queste persone anziane sono i nonni delle giovani generazioni; una ricchezza che non è stata presente in altre epoche. Ai nonni spetta oggi, per buona parte del tempo, la cura dei nipoti e questo non è un male se questa “cura” può significare che spetta ai nonni indicare la strada della vita, trasmettere valori ed esempi che hanno il supporto della vita vissuta; trasmettere la fede cristiana che sembra relegata a qualche cosa di marginale nella vita dei nostri ragazzi e dei nostri giovani. Verrebbe da dire: “Nonni, riscattate il vostro tempo. Non state a piangervi addosso per il tempo che passa e per i malanni che si affacciano all’orizzonte. Indicate la strada a chi la sta cercando, mostrate la bellezza del sentiero che avete percorso; non stancatevi di mostrare la bellezza del Vangelo. E pazienza se qualche volta i nipoti vi diranno che siete vecchi e che il mondo è cambiato”.

ASSEMBLEE MUTE

Capita di solito ai funerali. Ci sono talvolta delle assemblee numerose, ma mute. Sono di solito il segno di una “lontananza” dalla vita cristiana che accomuna giovani e adulti e mette nel cuore una grande tristezza. Eppure c’è qualcuno che risponde alla preghiera, ma si tratta di voci isolate qua e là che si percepiscono appena nel silenzio generale. Basterebbe poco per rovesciare questa situazione e dare un segno di partecipazione viva alla preghiera, perché non sia ridotta ad un “funerale”; basterebbe guardarsi attorno, riconoscere le persone che di solito frequentano la preghiera della comunità e mettersi insieme. Una decina di persone vicine danno subito un tono diverso alla preghiera e soprattutto danno un segno bello, una testimonianza viva di che c’è una comunità. Si potrebbe provare a mettere in atto questa strategia?

Le ceneri inizio della quaresima

Il Mercoledì delle Ceneri, 14 febbraio, è un momento importante nel nostro cammino di cristiani: segna l’inizio della Quaresima ed è il primo passo del nostro cammino verso la Pasqua del Signore. Per questo lo celebriamo con particolare solennità, offrendo a tutti più occasioni per compiere questo gesto penitenziale e manifestare il desiderio che questo tempo sia particolarmente significativo nella nostra vita cristiana.

A s. Nicolò celebriamo Le Ceneri:

ore 10.30 per gli anziani e per chi è libero da impegni di lavoro, per tutta la collaborazione s. Marco e s. Nicolò.

ore 17.00: per i ragazzi del catechismo che portano l’ulivo secco da bruciare insieme ai loro propositi di impegno nel seguire Gesù.

ore 20.30: per tutta la comunità, in modo speciale per i ragazzi delle medie e per i giovani.

A s. Marco la celebrazione delle Ceneri è fissata alle

ore 18.30: è animata dai ragazzi, tutti sono invitati a portare l’ulivo secco e a bruciarlo come segno di impegno quaresimale.
preghiera di tutti.

Cena cresimandi

Prosegue la bella iniziativa dei ragazzi di 2″ media di trovarsi a cena con i genitori, per crescere nella conoscenza reciproca e condividere un momento bello di fraternità nel cammino verso la Cresima. Sabato prossimo 17 febbraio le catechiste Victoria e Serena invitano a cena il loro gruppo, con i genitori.

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