Da “UNA VOCE NELLA RIVIERA” – 11 febbraio 2018

Da UNA VOCE NELLA RIVIERA – 11 febbraio 2018
settimanale dell’unità pastorale delle parrocchie del Sacro Cuore di Gesù di Ca’ Sabbioni e di San Pietro in Bosco e Santa Maddalena di Oriago

Da un punto di vista tipografico credo che questo sia il più bel settimanale esistente nel Patriarcato. I miei mezzi, a livello tecnico, per riprodurre il periodico, sono assai scarsi, ma chi mi tira fuori da internet la copia mi assicura che l’opuscolo (perché ormai di opuscolo si deve parlare) nell’originale è stampato a colori.

Dal punto di vista poi dei contenuti, penso proprio di dover ripetere ciò che ho detto sopra dell’aspetto tipografico: riflessione, annuncio, cronaca sono copresenti in maniera quanto mai armonica. Mi piacerebbe tanto che ogni parroco se ne stampasse o visitasse almeno un numero per constatare a che livello pastorale può giungere un settimanale parrocchiale. Questo periodico, come si apprende dalla testata, dà voce ad una collaborazione parrocchiale di tre comunità ed è di esse l’unica portavoce, mentre per quasi tutte le altre collaborazioni pastorali, ogni parrocchia ha il suo foglio, seppur povero e striminzito. Solamente così credo che pian piano si faccia crescere in maniera dignitosa e felice il valore della comunità.

Ciò detto, presento le “confidenze” del parroco don Cristiano alla sua gente, valide come sempre.

In secondo luogo segnalo l’inaugurazione della nuova sede della san Vincenzo interparrocchiale e il discorso del presidente che ne fa la storia della conferenza locale,

In terza battuta mi pare quanto mai significativa la presentazione solenne alla comunità dei ragazzi che quest’anno faranno la prima confessione e la prima comunione.

Per la cronaca e gli appuntamenti sono riservate due intere facciate, la 5 e la 6. Di queste notizie evidenzio la colletta “Un pane per amor di Dio”, “Gli anelli d’argento” per i fidanzati, le “Elevazioni musicali della domenica”.

D quanto mi si dice poi le comunità delle quali presento “il portavoce” rispondono in maniera positiva alla proposta del loro parroco.

don Armando

Lungo il fiume
Pensieri in libertà di un Parroco della Riviera
di don Cristiano Bobbo

Oltre il sensazionale
Sono passate alcune settimane da quando le nostre parrocchie della Riviera sono finite su tutti i giornali per aver offerto pronta accoglienza ai richiedenti asilo provenienti dalla struttura di Cona e, dopo quelle giornate concitate, tutto è tornato dentro gli schemi di quella “normalità” che non è degna di nota. Ma, si sa, i mezzi di comunicazione sono alla continua ricerca di ciò che è sensazionale, anche a costo di inventarlo o amplificarlo oltre misura, pur di garantirsi l’interesse del pubblico! La vita autentica, tuttavia, quella che scorre dentro i canoni dell’ordinarietà, è meno nota, non fa notizia, e, perciò, non occupa le prime pagine dei giornali. Ma è proprio sotto l’epidermide che si trova la reale consistenza e l’ossatura fondamentale della realtà. E così, se le nostre Comunità cristiane riscuotono l’interesse dell’opinione pubblica per alcuni eventi straordinari, lo si deve principalmente a quella continuità d’impegno, di dedizione, di fedeltà al Vangelo che contraddistingue il loro cammino ordinario nella vita di ogni giorno. Certamente il gesto eclatante è pur sempre un segno di ardimento, di libertà, di testimonianza, ma riceve il suo valore genuino se è coerente con un’intera esistenza.

Ed è qui che si configura il più generoso e impegnativo compito, quello della costanza e della fedeltà continua. Un genitore che ogni giorno adempie alla propria vocazione nelle piccole e umili incombenze, un cristiano che è sempre coerente con la propria fede pagandone il prezzo quotidiano anche a proprio discapito materiale, la persona che si consacra alla sua missione ogni giorno senza suonare la tromba davanti a sé, tutti costoro testimoniano la grandezza della loro anima e incarnano quello che potremmo chiamare l’eroismo quotidiano, fatto di piccole cose.

La grandezza della storia delle nostre parrocchie si costruisce ogni giorno all’interno di questa fedeltà!

Verso l’altro
Incontri programmati, tutti i giorni e a tutte le ore, con gruppi e singole persone, una buona dose di funerali (anche cinque o sei in una sola settimana) da celebrare, cantieri aperti con relativi lavori da seguire nelle diverse parrocchie… Insomma, un programma di vita alquanto intenso che non mi è stato prescritto dal medico e che sono contento di assumermi, nei limiti delle mie capacità, giorno dopo giorno, spendendo tutto me stesso. Ma ritengo quanto mai doveroso assicurare, per quanto è possibile, durante la giornata, un’organizzazione del tempo a disposizione perché non sia mai sacrificato ciò che è determinante nella mia missione di sacerdote. Mi accorgo, infatti, che gli impegni mi porterebbero a rimanere sempre più “imprigionato” dentro il ristretto perimetro degli spazi “sacri”: la chiesa, l’ufficio parrocchiale, il patronato senza avere la possibilità di mettere il naso un po’ oltre questa realtà. L’organizzazione del nuovo e gli imprevisti che nel frattempo si sono affacciati, mi hanno costretto ad una sorta di “arresti domiciliari” che confido di poter terminare al più presto con l’avvio della visita alle famiglie della Comunità. Ritengo, infatti, prima di tutto e soprattutto che il parroco non solo sappia attendere e accogliere le persone ma sia anche in grado di andare loro incontro. A volte non si conosce la reazione dell’altro, a volte si può essere anche rifiutati dall’altro ma, fuggire dall’altro o è un atto infantile o è un gesto egoistico e indizio di debolezza e paura. D’altronde i contatti frenetici, tipici della società moderna, ci costringono a incrociarci e a convivere sotto lo stesso cielo. È a questo punto che deve sbocciare una conoscenza reciproca, reale e leale, che ci liberi dai luoghi comuni e dalle falsità. È solo per questa via che si fa strada la consapevolezza dell’appartenenza alla comune umanità, dell’essere figli dell’unico Padre e, così, fiorisce l’amore e si edifica la Comunità. Lungo questa via, come parroco, sento il dovere d’incamminarmi, ogni giorno, passo dopo passo, per accorgermi del buon seme che è stato sparso con abbondanza anche lungo la strada.

I pensieri d’ogni giorno
Qualcuno mi ha chiesto come riesco a trovare il tempo per mettermi a scrivere queste riflessioni che compaiono ogni settimana sulla stampa parrocchiale. Devo dire che lo scrivere, ormai, fa parte di quei riferimenti quotidiani che mi accompagnano da molti anni e non richiedono particolare dispendio di tempo o di energie. Sì, perché pensare è il compito di ogni persona e comunicare agli altri i propri pensieri è spontaneo e spesso necessario per non isolarsi in una solitudine senza comunicazione. Per me questo appuntamento con la scrittura è diventato una sorta di pensare ad alta voce cercando di vagliare bene la sostanza di ciò che scrivo, per non cadere nel vaniloquio, per evitare le complicazioni inutili, la supponenza o la confusione. Se, pur nella loro estrema semplicità, questi “pensierini della buonanotte” messi per iscritto da questo parroco della Riviera, hanno saputo comunicare con chiarezza e incisività il suo animo di pastore, hanno sicuramente assolto alla loro funzione.

INAUGURATA LA NUOVA SEDE DELLA SAN VINCENZO

La S. Vincenzo di Oriago ha finalmente una nuova e bella sede, che va sostituire la precedente, meno adeguata. Il nuovo ambiente, ricavato con un’accurata opera di ripristino da un vecchio locale che si affaccia sul campo sportivo di 5. Maria Maddalena, offre ora uno spazio confortevole e più adatto alle concrete esigenze operative.

La cerimonia inaugurale si è svolta domenica scorsa, 4 febbraio, al termine della Messa delle 10.30, in una splendida mattinata di sole. Agli interventi del segretario, prof. Tarcisio Babetto, e del presidente del Consiglio Centrale di Venezia, dott. Stefano Bozzi, è seguita la benedizione della nuova sede da parte dell’arciprete don Cristiano Bobbo, che da molti anni è anche Assistente spirituale delle Conferenze della S. Vincenzo della Terraferma veneziana. Subito dopo, lo stesso Babetto e la presidente parrocchiale Renata Mazzucco hanno proceduto al taglio congiunto del nastro.

In chiusura, un gustoso buffet all’aperto è stato offerto al foto gruppo di parrocchiani presenti.

(E.G.)

Pubblichiamo di seguito una sintesi dell’intervento del prof. Tarcisio Babetto

La San Vincenzo racconta

L’avvenimento di oggi ci fa ritornare al passato, per ricordare le nostre origini e cercare di lasciare, a nostra volta, qualcosa che possa essere di esempio e di sprone per continuare quest’opera. I miei ricordi personali risalgono ad oltre cinquanfanni fa, quando venni ad abitare ad Oriago. Nominato presidente degli uomini dì Azione Cattolica dal parroco don Fausto Pasini, divenni poi, con l’arrivo di don Pasquale Rossato, anche presidente della Scuola Materna Parrocchiale. In quegli anni conobbi Luigi Bergamo e Armando Martin, che erano stati promotori della S. Vincenzo nello stabilimento della Montedison di Marghera, dove avevano lavorato, e nel frattempo, verso il 1950, avevano trapiantato la stessa Associazione nella nostra parrocchia. Circa quarantanni fa, su proposta di Luigi Favero, segretario della Conferenza qui ad Oriago, entrai a far parte della S. Vincenzo e quasi subito subentrai a lui come segretario e tesoriere. A quei tempi si aiutavano le famìglie più bisognose con le sole offerte versate da noi Vincenziani in occasione dell’incontro mensile con il parroco. Circa vent’anni fa cominciammo a rifornirci presso Ca’ Letizia di generi alimentari, con i quali poi io confezionavo in casa, con l’aiuto dei i miei figli, i pacchi da consegnare direttamente alle famiglie in difficoltà.

Col passare del tempo e con il progressivo aumento del numero dei pacchi, due signore iniziarono a darmi una mano, e così, nella nostra vecchia sede, si confezionavano borse con le vivande ricevute da Ca’ Letizia o acquistate con le offerte che si era cominciato a raccogliere anche in chiesa, in un’apposita cassetta a muro. Soltanto meno di dieci anni fa, quando la Colletta Alimentare permise a Ca’ Letizia, e di conseguenza anche a noi, di incrementare la quantità, ci fu possibile, aggiungendo prodotti acquistati con le offerte ricavate dalla cassetta a muro o raccolte alle porte della chiesa e all’ingresso del cimitero, avviare il sistema attuale di distribuzione mensile con la consegna dei pacchi presso la Parrocchia.

Offriamo in maniera continuativa anche altri servizi: accompagnare dal medico, o all’ospedale, persone impossibilitate a muoversi; essere vicini alle famiglie con visite domiciliari, soprattutto dove ci sono anziani soli o persone disabili; anticipare, a chi non ha redditi sufficienti, il pagamento totale o parziale di qualche bolletta. L’Associazione prosegue dunque con impegno la sua molteplice attività, ma ha bisogno anche di forze nuove!

Tarcisio Babetto

La presentazione dei bambini e dei ragazzi alla Comunità parrocchiale allargata

Venerdì 2 febbraio, ricorrenza della Presentazione di Gesù al Tempio, nella chiesa di S. Pietro, durante la celebrazione della messa serale, è riecheggiato “ECCOMI” di tutti i bambini e i ragazzi delle parrocchie di S. Maria Maddalena e S. Pietro, che quest’anno riceveranno i doni della Riconciliazione, dell’Eucarestia e della Cresima. La celebrazione è iniziata con la benedizione delle candele che ogni ragazzo teneva tra le mani, per ricordare che Gesù è la vera luce; si è conclusa affidando a ciascuno la candela, affinché il loro “eccomi” diventi l’impegno a tener sempre accesa questa Luce per illuminare la strada della vita. Il Parroco, le suore e i/le catechisti/e che li stanno seguendo nel cammino di iniziazione cristiana, chiamandoli uno ad uno per nome, li hanno presentati alle due Comunità che per la prima volta, in questa occasione, si sono riunite per stringersi attorno ai nostri bambini/ragazzi per sostenerli con la preghiera.

Le due Comunità Parrocchiali hanno dato un segnale forte di unione, diventando un’unica grande Comunità Educante che sostiene, educa con l’amore e con l’esempio, accompagna i ragazzi nel loro cammino di fede, completando il ruolo della famiglia.

È stato un intenso momento di preghiera e di condivisione che ha arricchito tutti i presenti.

Patrizia Martin

“UN PANE PER AMOR DI DIO”

Si rinnova, con l’inizio della Quaresima, l’invito rivolto a tutti – Parrocchie, Comunità, famiglie, singole persone – di partecipare con convinzione all’iniziativa quaresimale a “Un Pane per Amor di Dio” che ha lo scopo di stimolare i cristiani a scelte di vita:

– solidale con le sofferenze e le speranze di milioni di persone che in ogni angolo del mondo mancano del necessario per una vita dignitosa;

– sobria, riconoscendo che molte forme di povertà sono frutto di gravi squilibri e ingiustizie nei rapporti economici e politici tra i popoli dei diversi continenti.

Il salvadanaio per la colletta potrà essere ritirato in chiesa e utilizzato durante il periodo quaresimale. Si riporta in chiesa il Giovedì Santo alla celebrazione dell’Ultima Cena di Gesù.

ANELLI D’ARGENTO Al FIDANZATI

Nel contesto della Festa di San Valentino, patrono degli innamorati, Domenica 18 Febbraio, nella chiesa di San Pietro, alla S. Messa delle ore 11.00, saranno presenti anche le coppie di fidanzati che si stanno preparando alla celebrazione del loro matrimonio cristiano mediante la partecipazione all’itinerario di fede che si sta svolgendo in questi mesi. Alla celebrazione sono invitate a partecipare anche tutte le coppie di sposi che desiderano sostenere con la loro preghiera e la loro testimonianza il cammino di questi giovani. A ricordo di questa tappa significativa e in segno di affetto e di vicinanza, la Comunità offrirà ai fidanzati un anello d’argento.

DOMENICA: ELEVAZIONI MUSICALI

Nelle Domeniche di Quaresima, al termine della celebrazione dei Vespri, sarà possibile ascoltare brani di musica sacra che verranno eseguiti nella chiesa arcipretale di S. Maria Maddalena sull’antico organo a canne con l’intervento di altri strumenti musicali e di cantanti professionisti. Ringraziamo fin d’ora il nostro giovane musicista Sebastiano Franz per l’organizzazione e il coordinamento della bella iniziativa culturale!

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