Da “INSIEME !” – 21 gennaio 2018

Da “INSIEME !” – 21 gennaio 2018
settimanale della comunità cristiana SS. Martino e Benedetto di Campalto

Il periodico si presenta con una impostazione grafica molto modesta, tanto da far pensare che i contributi siano pochi, mentre in realtà contiene ogni volta degli interventi veramente interessanti da parte di membri di gruppi diversi della parrocchia.

Segnalo il pranzo organizzato dalla San Vincenzo per i poveri ed attività scout quanto mai fantasiose.

don Armando

STARE CON

Mi ha fatto molto piacere partecipare, domenica scorsa, al pranzo organizzato dalla San Vincenzo per i suoi assistiti. Era la prima volta per me e – ammetto – nei giorni precedenti e prima di arrivare, ero un po’ a disagio, perché non sapevo cosa aspettarmi e perché non sapevo chi c’era, ma soprattutto perché io, se guardo alla mia esperienza personale, la povertà – almeno quella economica – non so proprio cosa sia e la mia mente fatica non poco ad immaginare cosa significhi essere poveri e dunque temevo di non riuscire a trovare parole, atteggiamenti e gesti adatti. Oggi mi chiedo: ma adatti a chi? Entrata in sala teatro, le tante persone, il clima gioioso, le facce allegre, la lunga tavola ben apparecchiata, mi hanno subito fatto capire che ero arrivata ad una festa e che stare insieme era l’unico scopo dell’iniziativa.

E così ho fatto: mi sono seduta dove c’era posto, ho mangiato le cose buone che i bravi cuochi hanno preparato, ho parlato un po’ di tutto e un po’ con tutti, ho riso e ho giocato alla lotteria. Ho smesso quasi subito di chiedermi se il mio interlocutore fosse un assistito, un volontario o chissà chi. Non era quello il momento di fare queste distinzioni: era solo un tempo per godere della bella ospitalità della san Vincenzo e della presenza reciproca, uno dell’altro! All’anno prossimo (o chissà, magari anche prima!).

Manuela

Crediamo che questa testimonianza esprima appieno lo spirito con cui viviamo ogni anno questa giornata con i nostri amici. Non ci importa sapere se verranno tutti, di più o di meno, siamo solo certi che è un momento di incontro per loro ma con loro, ben sapendo che come sempre è più quello che riceviamo che quello che diamo.

Avventure invernali

Alle 8 e mezza di mercoledì 3 gennaio la stazione di Mestre si è riempita di martelli, spade, asce e scudi vikinghi. C’erano anche zaini, calzoncini, calzettoni e fazzolettoni, tutti bene ordinati nell’uniforme scura, ma… non erano tutti uguali a quelli che siamo abituati a vedere, ve ne erano di due clan vikinghi diversi! Erano i ragazzi dei reparti del gruppo Campalto-Favaro 1 e del gruppo Mestre 9! Pronti a partire per vivere assieme l’avventura del campo invernale a Bassano del Grappa. Il Drakkar su cui hanno navigato sfrecciava sulle rotaie e attraversava veloce le città verso il punto d’incontro di tutti i clan vikinghi, da dove sarebbero partiti per le loro imprese. E fu proprio cosi, il tempo al campo è stato scandito con regolarità e precisione poiché ogni squadriglia, ed erano in tutto 8, è stata chiamata ad intraprendere i primi tre passi per realizzare la propria impresa, si è cioè messa ad ideare, a lanciare e a progettare quelli che erano i suoi desideri. Sono state condivise spedizioni per il paintball e per la pesca da sherpa, si sono progettate costruzioni di forni, di angoli di squadriglia, e di cortometraggi; insomma ogni squadriglia ha dato libero sfogo alle sue passioni ed alla sua creatività per lanciarsi in qualcosa in cui credeva. In tutto questo non ci siamo però dimenticati di sfidarci l’un con l’altro per testare i nostri punti forti, sono state dunque allestite sfide a buldozzer e tornei con spada, ci si è sfidati a bandiera genovese e ad un centinaio di altri giochi di cui sarebbe troppo lungo raccontare, e poi mantenere un po’ il mistero rende tutto più affascinante. Sono stati tre giorni sicuramente molto impegnativi, anche un poco sofferti per via del freddo e delle camere strette (e pensate che la cucina del campo non stava nella struttura dove alloggiavamo, perciò c’era sempre un tratto da fare fuori al freddo!! Poveri cambusieri!), ma impagabili dal punto di vista relazionale. Quanto è bello mettersi a confronto con qualcuno? Condividere il gioco, gli spazi, il tempo e perché no… magari anche qualche nostro pensiero più intimo? Gli occhi degli altri ci stimolano ad essere ogni giorno migliori, noi scout diciamo: a fare costantemente del nostro meglio, e ringraziamo per questo i ragazzi del Mestre 9, di certo questa nostra avventura ha avuto i colori sgargianti dell’arcobaleno perché la abbiamo condivisa con loro.

Il Reparto

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