Al presidente Trump

Da “L’INCONTRO” – 6 agosto 2017
settimanale della Fondazione Carpinetum

La signora Laura Novello, che da decenni offre i suoi interventi sulla stampa di carattere parrocchiale, è una donna deliziosa e quanto mai arguta, capace di passare i suoi giudizi, anche severi, attraverso una prosa sorniona e sempre piacevolissima.

Recentemente ha scritto una “lettera a Trump”, il presidente degli Stati Uniti, che vale la pena di essere letta, dicendogli quanto si merita.

Non credo che questa lettera arriverà a quest’uomo che ci toglie la pace e che offre il volto più deludente ed arretrato d’America. Il mio contributo per ridimensionare questo signore è il desiderio di dare una chiave di lettura ai miei concittadini sulle prese di posizione di quest’uomo pieno di sé e pericoloso non solamente per gli americani ma per il mondo intero.

Al presidente Trump
di Laura Novello

Caro signor Trump, lo so che in questo momento ce l’hanno tutti con te e non vorrei infierire anch’io ma, se permetti, vorrei anch’io dire la mia perché c’è qualcosa nel tuo operato che non mi convince o, per dirla tutta, c’è parecchio che non mi va giù. Sai, signor Trump, che io ogni giorno aspetto con ansia di sentire le tue “prodezze” e non vedo l’ora di veder comparire la tua testona color pannocchia e la cravattina rossa. D’istinto mi ritrovo a imitare le tue trumpiane pose ammiccanti: il capo reclinato, gli occhietti socchiusi, lo sguardo in tralice, la bocca a “bocciolo di rosa”, le dita della mano – pollice e indice uniti – che mi ricordano le ombre cinesi di quando eravamo bambini e proiettavamo “il cerbiatto” sul muro. Allora, presidente, forse dobbiamo credere che sei davvero semplicemente un uomo eccentrico, un po’ ingenuo, un po’ superficiale che ogni tanto spara delle grosse stupidaggini. O, più coerentemente, forse dovremmo convincerci che tu sei un incosciente egoista uomo d’affari legato a filo doppio, per interessi personali, con le grosse compagnie petrolifere e i fornitori di armi. Non ti dicono niente i grandi cambiamenti di clima, il caldo bestiale di questa estate, gli incendi che distruggono il patrimonio boschivo, lo scioglimento dei ghiacci, lo sgretolarsi della terra alternato ai violenti nubifragi e alle alluvioni? Non ti interessa il futuro di questa umanità che già per due terzi sta morendo di fame e di sete? Devo dire anch’io, caro Trump, che gli americani – purtroppo per loro – si sono scelti il presidente che si meritano. Chi ti ha votato appartiene, come te, ad una classe di “eletti” che non si degna di occuparsi del sociale e della sorte della povera gente, quella che ha mandato i suoi figli a morire per la libertà di altri popoli, in particolare per noi europei. Dopo le tante promesse non mantenute, le gaffe, gli intrallazzi dei tuoi famigliari, auguriamoci almeno che la classe meno abbiente abbia ragione nella causa sulle leggi della sanità. Mi pare di averti detto tutto. Facci un pensierino sopra e salutami la tua bella signora che mi sembra alquanto imbarazzata al tuo fianco e che, ti giuro, non ho motivo di invidiare.

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