L’insegnamento di Giuliana

Di recente sono intervenuto in maniera che qualcuno ha giudicato persino eccessivamente dura nei riguardi di più di un anziano che chiede di entrare in uno dei Centri don Vecchi e poi si comporta come se l’alloggio che gli è stato assegnato (dopo aver dichiarato di essere in grave bisogno economico) rappresentasse un qualcosa di anonimo e sganciato da una comunità viva e cristiana. Poi mi capita spesso di osservare che costui usa l’alloggio ottenuto come fosse un “pied a terre” comportandosi come un estraneo qualunque, non inserito per nulla nella vita della comunità e non collabora in alcun modo alle necessità del centro in cui abita.

Nel mio intervento ho detto a chiare lettere che non intendiamo per nessun motivo diventare degli affitta alloggi a buon mercato, ma domandiamo collaborazione di tutti per costruire una comunità di fratelli, per mantenere i costi così ridotti in maniera che anche gli anziani più poveri possano vivere in un ambiente signorile in un contesto di collaborazione attiva.

Credo che finché avrò vita ribadirò questo concetto, non vorrei però che si potesse pensare che tutti i residenti si comportino così. Ci sono infatti degli splendidi anziani che sentono il Don Vecchi come la loro dimora e che danno il meglio di sé non solo per il bene di chi vive nelle strutture, ma si impegnano anche seriamente in tutte quelle meravigliose attività del centro a favore dei poveri della città. Sono decine e decine gli abitanti impegnati per le necessità della struttura, ma anche per tutte le attività caritative che vengono svolte in favore del prossimo.

Ho sentito il dovere di fare questo nuovo intervento perché la città conosca anche la faccia migliore della medaglia e soprattutto perché in questi giorni è venuta a mancare, e lo dico senza enfasi e retorica, ma per pura verità, una delle più belle figure di questo impegno e di questo servizio a favore dei poveri.

E’ morta il 7 giugno a novantanni Giuliana Marin. Era una donna minuta di statura con due occhi vivi e sempre sorridente, sempre serena e laboriosa. Abitava in un appartamentino al secondo piano, lindo e ordinato, e dedicava la gran parte del suo tempo per l’umile ma necessario servizio di preparare le montagne di frutta e verdura che ogni giorno sono raccolte e distribuite ai poveri. Da una ventina di anni passava, silenziosa e instancabile, il pomeriggio presso “la Bottega Solidale” a Carpenedo, e più di recente ha continuato il suo umile ma prezioso lavoro presso il chiosco di frutta e verdura del Don Vecchi.

Giuliana poi cantava nel coro Santa Cecilia, era fedele alle prove e al sabato sera presso “la sala dei 300” al Don Vecchi e alla domenica nella “Cattedrale tra i cipressi” al cimitero metteva la sua voce per animare la Santa Messa.

Cristiana convinta e fedele, era sempre disponibile e serena, ha svolto il suo servizio con entusiasmo e rigore. Vedova da molti anni visse per la figlia che amava, ma era pur sempre disponibile per tutti. Ringrazio veramente il Signore di aver incontrato questa piccola e grande figura di donna che ha dato a tutti il meglio di sé sorridente e felice di poter essere utile al suo prossimo.

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