Il servizio

Ho già scritto più volte, che fino ad una ventina di anni fa, il volontariato, specie quello motivato dalla fede, era il fiore all’occhiello delle popolazioni del Triveneto. In questi ultimi anni però, anche se c’è stata una indubbia contrazione a livello quantitativo, esso regge ancora e bene.

Noi ad esempio per i molteplici settori nei quali è articolata l’attività a favore del prossimo possiamo contare su quasi trecento volontari: disponiamo di un buon numero di volontari che operano nel settore del Polo solidale, realtà che vive in profonda simbiosi con la Fondazione e comprende i magazzini indumenti, lo spaccio alimentare, il gran bazar, i magazzini dei mobili e dell’arredo casa, il chiosco per la frutta e verdura e il banco alimentare. Un altro buon numero di volontari, operando all’interno del Centro Don Vecchi, gestiscono: il bar e il servizio al senior restaurant, gli appuntamenti ricreativi culturali, la raccolta dei generi alimentari in scadenza, il ritiro quasi quotidiano delle paste da alcune pasticcerie mestrine, il ritiro dei mobili e dei vestiti, il coro che anima ogni settimana la liturgia sia al don Vecchi che nella chiesa del cimitero e il personale che collabora nella cattedrale tra i cipressi, scrivono, impaginano, stampano e distribuiscono il settimanale “L’Incontro” e organizzano le gite-pellegrinaggio.

L’attività del nostro volontariato è articolata, ordinata ed efficiente. Vorrei in questa occasione spendere qualche parole in più per due gruppetti i cui componenti, nella loro infanzia e giovinezza, hanno ricevuto una particolare educazione al servizio. Mi riferisco alla dozzina di vecchi capi scout (in pensione) che ogni lunedì stampano L’Incontro. È un vero spettacolo vedere questi piccoli scout, ormai pensionati e nonni, svolgere affiatati ed allegri la loro mezza giornata di servizio per la comunità. A questi si aggiungono anche i vecchi scout, una decina in tutto, che indossando il loro “glorioso” fazzolettone servono la “clientela” dello “spaccio solidale”. Tutti i volontari del Don Vecchi svolgono bene e serenamente il loro servizio ma i vecchi scout che hanno ricevuto un’educazione specifica lo fanno con un tocco di allegria e di cameratismo quanto mai simpatico.

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