Il Papa in “gabbia”

Mai e poi mai avrei immaginato che nostro Signore ci regalasse un Papa così evangelico qual è Papa Francesco, però mi accorgo che la Curia del Vaticano non perde occasione per ingabbiare anche lui nelle vecchie prassi rituali così lontane dalla sensibilità degli uomini d’oggi.

Purtroppo penso che, pur con amarezza e riluttanza, talvolta lo stesso Papa debba accondiscendere alle scelte e alle manie di quella legione di Monsignori e Liturgisti che pare non abbia altro da fare che organizzare riti variopinti e macchinosi. Può anche darsi però che il Pontefice cada nei loro trabocchetti, mi riferisco alla Messa di Natale cui ho assistito dopo cena in poltrona davanti alla televisione.

Ho visto il Papa fare sforzi disperati per non addormentarsi mentre una bella ragazza, in mezzo ad un esercito di orchestrali, emetteva dei gridolini seguendo di certo uno spartito di musica polifonica. Forse in un teatro, a persone del mestiere, potranno anche piacere quei canti ma, per la gente come me, essi sono dei potenti sonniferi che fanno addormentare o, nel migliore dei casi, certamente annoiano.

Spero che, in uno dei prossimi sinodi o delle prossime riforme, Papa Francesco allontani dai sacri riti, canti, vesti e gesti che risultano assolutamente incomprensibili alla gente come me e spero anche che in Vaticano ci sia qualche soffitta in cui collocare “liturgie” vecchie di secoli.

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