Una lettera di Cristo

Ho letto in questi giorni un bel commento alle parole che San Paolo ha indirizzato ai suoi amici di Corinto: “Voi siete una lettera di Cristo, scritta non con l’inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente”.

Il commento a questo pensiero luminoso ed incisivo si articolava pressappoco in questi termini:
“Nel nostro tempo di corrispondenza elettronica non dedichiamo più tempo a scrivere una lettera. E’ più veloce e forse anche meno costoso, semplicemente inviare delle e-mail. Si preme un tasto del computer e la comunicazione è istantanea. La nostra vita può essere una lettera istantanea al mondo, indirizzata a chiunque incontriamo ogni giorno. Questa lettera è breve e va subito al dunque. Essa può essere letta istantaneamente da coloro con i quali veniamo a contatto: da un negoziante, da un collega di lavoro, da un altro autista sull’autostrada, da un bambino che tira calci dietro a noi, da qualcuno in chiesa. Cristo vuole servirsi di noi per comunicare amore a coloro che incontriamo. Facciamo in modo che Cristo comunichi tramite noi il messaggio che vuole trasmettere, oppure permettiamo che i nostri desideri, i nostri umori e le nostre manovre sostituiscano quel messaggio? Non siamo lasciati soli in quest’opera di comunicazione dell’amore. Dio ci dona lo Spirito Santo per rinnovare le nostre menti così che diventiamo quel messaggio vivente ed amorevole come Dio lo desidera”.

Questo è un bel discorso se lasciato volare in cielo come un aquilone o un palloncino multicolore.

Se però lo tiro giù dalle nuvole, dai pii desideri o dai propositi fatti a tavolino durante la preghiera o la meditazione le cose sono ben diverse.

In questi giorni ho riletto la presentazione del mio diario del 2007. Ho riflettuto una volta ancora su quello che ho sentito l’impellente bisogno di premettere per i probabili lettori. Nelle mie povere parole introduttive, emerge tutta la mia preoccupazione di non scandalizzare, di non voler sformare il messaggio di Gesù, la paura che la gente non mi prenda troppo sul serio solamente perché sono un vecchio prete. Mi pesa veramente sul cuore il timore di non essere una lettera fedele di Cristo, di non pronunciare le sue parole, di non manifestare appieno la sua buona notizia!

Temo che nel mio messaggio non siano pochi gli sgorbi e gli scarabocchi!

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