Non mi sento del tutto appagato dalla pagina di diario che ho steso ieri, pagina in cui ho affermato con molta convinzione che la vita è meravigliosa. Questa affermazione, così come è definita, mi ritorna dalla visione di un bellissimo film del regista americano Frank Capra, il quale vuol dimostrare che se ognuno potesse fare tutto quello per cui è portato, potrebbe essere veramente felice e vivere una vita splendida.
Comunque la terra, il cielo, il mare e le creature ci offrono un ambiente bellissimo e, pur dopo le manomissioni e le storpiature che l’uomo stoltamente ha fatto nei secoli, quello che rimane è sufficientemente bello da poterci offrire una vita bella ed interessante.
Il guaio è che spesso ci accorgiamo troppo tardi delle splendide opportunità che avremmo potuto cogliere e non abbiamo invece colto perché non abbiamo approfittato del tempo e delle occasioni che ci erano offerte.
Ricordo una frase che un artista ha stabilito fosse scritta sulla sua tomba: “Fui felice, ma non lo seppi”. Quando l’ho letta mi stupii, mentre ora mi pare di capire che aveva veramente ragione. Ho l’impressione che siamo su questa terra come turisti con la testa per aria che non si accorgono di tutto il bello che ci circonda e di tutte le opportunità che ci sono offerte.
Spesso mi vien da pensare che i santi, i poeti e gli innamorati, che tutti credono persone che non hanno i piedi per terra, siano i soli che sanno vivere, mentre la stragrande maggioranza delle persone che si credono concrete, di buon senso e razionali, finiscono per essere gli uomini che meno ci capiscono della vita e che meno sanno godere delle opportunità che essa offre. Uno dei tanti guai che ci colpiscono è di certo la superficialità, il dare tutto per scontato, il non accorgersi di tutto quel meraviglioso mondo che ci circonda.
Quando sono stato costretto a letto in una corsia dell’ospedale per lungo tempo, sognavo, come fosse cosa da Paradiso, di fare quattro passi in maniera autonoma, radermi la barba da solo, spalancare la finestra per vedere i tetti delle case e i rari uccelli che volavano in cielo, mentre prima non mi ero mai accorto della sovrana bellezza di tutto questo durante i tanti anni in cui avevo potuto scorrazzare in assoluta libertà.
Il mondo e la vita sono quasi tutti da scoprire!
Ricordo che appena finita la guerra ho visto uno dei tanti film che si rifacevano alle vicende belliche. La trama era imperniata sulla vicenda di un sottomarino colpito da una bomba di profondità, lo scafo si era adagiato sul fondo del mare e non si era capaci di farlo riemergere mentre le scorte di aria andavano esaurendosi. Il film metteva in luce l’angoscia dei marinai. Perfino il pubblico che assisteva pareva totalmente coinvolto dal dramma, tanto che sembrava che tutti noi facessimo fatica a respirare dentro al locale.
Finito il film, uscito all’aperto, respirai con ebbrezza; mai prima avevo apprezzato quel qualcosa di impalpabile e di scontato che è l’aria, realtà che tutti dicono che sia l’unica cosa che non costa niente, mentre in realtà è qualcosa di tanto prezioso.
24.05.2014