Io non sono di certo aggiornato sulle letture dei nostri ragazzi però, almeno da quanto apprendo dalla stampa locale, pare che il “ministro della cultura” del Comune di Venezia non solo suggerisca, ma voglia regalare ai nostri bambini testi di favole gay perché domani diventino persone aperte ai “nuovi modelli” di famiglia.
Conosco però molto bene le letture che, almeno fino a trenta quarant’anni fa, le maestre e i genitori suggerivano ai ragazzi. Penso che allora i bestseller fossero “Cuore” di De Amicis e “Pinocchio” di Collodi e, un po’ più avanti nell’infanzia, i volumi di Salgari e di Verne. Arguisco perciò che la gente che oggi ha almeno quaranta cinquant’anni debba aver letto Pinocchio. Temo però con poco profitto. Chi non ricorda i suggerimenti furbastri ed interessati dati all’ingenuo burattino di legno da parte del gatto e della volpe, cioè di seminare nel “campo dei miracoli” i suoi zecchini d’oro?
Mi viene in mente tutto questo leggendo questa mattina la cronaca delle prima uscita di Matteo Renzi come capo del Governo. Renzi che ha appena ricevuto da qualche ora il consenso delle Camere, seguendo il suo istinto e le promesse fatte agli italiani, s’è tuffato immediatamente nella “tana” della Lega Nord visitando Treviso, ove ha ricevuto anche dei consensi, ma pure critiche, fischi e riserve da parte di qualche frangia di diverse parti sociali.
Che gli italiani abbiano diritto e dovere di criticare i politici, è più che mai comprensibile, ma che si pretenda che ad un minuto dall’elezione il presidente neoeletto trasformi una catastrofe economica in un paese del Bengodi riesce piuttosto difficile da comprendere. Aspettiamo pure al varco l’ex sindaco di Firenze fra qualche mese, per vedere cosa sa e riesce a fare, però lasciamogli almeno il tempo di tentare un qualche approccio con la difficilissima situazione italiana!
Aggiungo poi che soltanto Pinocchio ha creduto al “campo dei miracoli” dove il gatto e la volpe (il nome attuale mettetelo voi) gli dicevano che avrebbe moltiplicato i suoi zecchini. A meno che qualcuno non creda ancora alla bacchetta magica o si fidi dell’ultimo millantatore da fiera, credo che perfino l’ultimo allocco sappia che bisogna lavorare di più e meglio, bisogna esser più sobri e aver meno pretese, bisogna tagliare le unghie ai ladri e pigliare a calci nel sedere i fannulloni, i menacarte e gli arruffapopoli.
Io spero che a differenza di Pinocchio Renzi e la nostra gente non tengano conto delle pretese dei furbastri, non piantino i talenti nel campo delle illusioni e delle chimere!
02.03.2014