Un pericolo mortale

In questi giorni mi è parso che il mondo stia vivendo la stessa situazione drammatica di quando Krushchev aveva inviato i missili a Cuba e Kennedy pareva deciso ad attaccare le navi russe.

Allora, non so se per paura o per saggezza, i russi tornarono indietro e il mondo tirò un sospiro di sollievo. Oggi il nome degli antagonisti è diverso, ma gli interessi che hanno alle spalle sono identici, ma soprattutto mi pare che il pericolo sia identico.

Un tempo fu il dittatore Fidel Castro ad accendere la miccia, ora ce n’è uno ancora peggiore perché sta massacrando imperterrito la sua gente. Assad è oggi la causa prossima del pericolo incombente. Ieri c’erano Kennedy e Krushchev ad avere la tentazione di arrischiare la guerra totale per interessi di parte, oggi sono Obama e Putin a esporre il mondo intero al pericolo di un conflitto che metterebbe a repentaglio la sopravvivenza dell’uomo sulla terra.

Questo avviene ai vertici delle potenze mondiali, però dietro ci sono pure nazioni che forniscono armi a volontà perché la povera gente si scanni, mentre esse tessono la ragnatela dei loro loschi interessi.

In questa situazione drammatica s’è levata la voce limpida e pulita di Papa Francesco ad invocare la pace. Il pontefice si è messo in mezzo ai duellanti per invocare pace e l’ha fatto con le “armi” che gli sono proprie: preghiera e digiuno.

Questa vicenda mi sta turbando profondamente e mi sorprende che le nazioni non si uniscano alla sua invocazione a favore dell’uomo. Poi penso che chi comanda gli Stati è sempre preoccupato del vantaggio o meno che gli possa derivare da ogni contesa, ma mi chiedo poi dove sono quelle folle numerose e rovinose di pacifisti che sono spesso scesi in piazza per motivi meno importanti. Dove sono le bandiere arcobaleno? Dove sono i “no TAV”, i “no DalMolin”? Dove sono gli aderenti ai centri sociali sempre disposti a difendere “i deboli” e la natura?

Questa situazione, più tragica che drammatica, mi sta riconfermando che le parole altisonanti dei capi di governo che si sprecano per la democrazia o per il popolo o gli slogan coloriti delle bande pacifiste, si dimostrano ancora una volta amanti della libertà, della democrazia e della pace, ma a senso unico.

Per fortuna e per grazia di Dio abbiamo ancora il vicario di Cristo, Papa Francesco, che oggi come non mai rappresenta la coscienza dell’umanità che dà voce vera alle attese dei popoli di tutto il mondo.

07.09.2013

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