Permettetemi di avvalermi dell’importante detto sapienziale, che probabilmente ci è stato donato dalla cultura greco-romana: “Il vecchio ha diritto di dimenticare”, perché spesso sono costretto ad farne uso. Cito ancora una volta due volumetti che mi hanno fatto del bene aprendomi due orizzonti, almeno per me, fantastici.
Il primo è del giornalista Accattoli: “Fatti di Vangelo”. Questo brillante giornalista si è impegnato a scoprire, tra tutto il ciarpame, o la montagna di immondizie alle quali giornalmente danno volto e voce i mass media, quelle “perle preziose”, quegli splendidi fiori che sono di “natura evangelica”. Accattoli si rifà al principio che Gesù non ha ancora finito di parlare agli uomini, cosicché ogni volta che questo giornalista scopre fatti, atteggiamenti o eventi belli e puliti, li ritiene quasi un’appendice aggiornata della “Buona notizia”, ossia del Vangelo.
Il secondo volume è stato pubblicato sette o otto anni fa da parte della diocesi di Venezia sotto il titolo “I santi della porta accanto” ed è una raccolta di storie e di vite di persone sane, pulite e generose che anche oggi si possono incontrare nelle nostre frequentazioni quotidiane. Io sono certo che, anche nel nostro tempo, esistono dei “profeti maggiori”: ad esempio Papa Giovanni, don Milani, il dottor Sweitzer, don Mazzolari, Madre Teresa di Calcutta, don Gnocchi, padre Kolbe, La Pira e tantissimi altri. Però accanto a questi profeti la cui voce ha raggiunto i confini della nostra penisola o del mondo, ci sono anche i “profeti minori”, ossia le persone belle, pulite, umili e generose, che fortunatamente tutti possiamo incontrare nella vita di ogni giorno.
Per me poter scoprire i grandi profeti del nostro tempo, ma anche i piccoli profeti del nostro quotidiano, è una grande fortuna che mi dà speranza e gioia perché essi costituiscono quasi le briccole che segnano i canali nella laguna, o i lampioni che indicano la strada. In una società che ti fa incontrare ogni giorno, attraverso i giornali e la televisione, una folla di loschi figuri sanguinari, truffatori, politicanti, imbroglioni e mezze cartucce inconsistenti, scoprire queste persone è veramente un dono del cielo.
Un mio amico prete, morto una ventina di anni fa, mi disse: «Armando, non conosci due o tre persone per bene?». Io gli risposi che ne conoscevo molte di più. Allora lui soggiunse: «Cammina dietro le loro tracce e non ti smarrirai!».
Spessissimo, quando i famigliari dei defunti di cui celebro il commiato cristiano mi offrono delle storie belle di vite generose e sane delle loro madri o dei loro padri, sono quanto mai felice di questi incontri e di questi nuovi amici che in cielo splendono come stelle luminose.
28.08.2013