Un progetto ridotto

Ritorno su un argomento che ho trattato innumerevoli volte, però che credo così urgente e necessario da sentire il dovere di ritornarvi.

Nella nostra diocesi, fortunatamente e per grazia di Dio, ci sono iniziative, enti e strutture che hanno una grossa e certa valenza di ordine solidale, ma che non sono messe in rete, non sono coordinate da una regia che, sola, le potrebbe rendere più efficienti e funzionali. Nel nostro tempo niente può essere lasciato al caso, perché esistono strumenti che possono razionalizzare anche questo comparto così importante e qualificato della Chiesa veneziana.

Oggi ognuna di queste realtà esistenti si muove in maniera autonoma, non è collegata ad altre realtà similari non si confronta, né si coordina, cosicché esistano doppioni e lacune notevoli.

La Caritas diocesana, che a mio modesto parere dovrebbe essere il cervello e il cuore di queste realtà, non so per quale motivo risulta assolutamente assente.

Abbiamo ipotizzato, in passato, la “Cittadella della Solidarietà” per razionalizzare e coordinare almeno le attività caritative di Mestre; c’erano, a questo proposito, delle opportunità particolarmente favorevoli però, sia per immaturità culturale dei responsabili che dovevano dar corpo al progetto, sia per qualche altro elemento imprevedibile – quale ad esempio il cambio del Patriarca – non se n’è fatto più nulla. Oggi il progetto è stato definitivamente sepolto e vi si è messa sopra una pietra tombale di marmo duro e pesantissimo, denominato “carenza di soldi”!

In questi giorni, fortunatamente, è sbocciata un’altra timida e seppur limitata speranza: coniugare in un’unica realtà “il polo solidale del `don Vecchi'” con le strutture caritative della parrocchia di Carpenedo, dato poi che essendo esse tra le realtà più significative della nostra città, potrebbero offrire una testimonianza – almeno a livello cittadino – quanto mai significativa.

Il seme è stato piantato alcune settimane fa, ora non mi resta che innaffiarlo ogni giorno ed in ogni circostanza, sperando che finisca per fiorire e dar frutto.

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