Ben diverso dal prototipo

Ho già parlato in passato di questa iniziativa pastorale della parrocchia del Duomo (come lo si chiama oggi, mentre nel passato quella era definita come la parrocchia di San Lorenzo di Mestre).

Ritorno sull’argomento perché mi pare un evento poliedrico che presenta almeno due aspetti molto importanti: uno organizzativo ed uno di contenuto. Non nascondo però che ce n’è un terzo che credo mi riguardi, almeno indirettamente.

Veniamo all’evento. Con l’autunno che si è aperto al nuovo anno della pastorale, monsignor Fausto Bonini, arciprete del Duomo, ha fatto stampare il prontuario nel quale sono descritte tutte le attività promosse dalla parrocchia e si informano i fedeli circa date, luoghi, orari, numeri di telefono e di posta elettronica della parrocchia e dei responsabili dei vari settori della vita di quella comunità parrocchiale.

L’opuscolo, di formato dépliant, è quanto mai elegante, per impostazione grafica, per la sequenza delle attività e per l’assoluta completezza delle informazioni. Il fascicolo è composto di 50 pagine, tutte a colori e con foto inerenti l’argomento. Il parrocchiano che prende l’opuscolo, stampato in un numero veramente grande di copie, può trovare tutto, proprio tutto quello che concerne la sua parrocchia. Questo non è poco.

Vengo poi al merito. Da una lettura, anche superficiale di questo prontuario informativo, si evince immediatamente che quella comunità tenta di dare risposta a tutte le attese dei suoi membri: dalla liturgia alla formazione, dalla cultura allo sport, dalla ricreazione alla catechesi, dalla carità all’intrattenimento. La parrocchia di San Lorenzo non è monocorde o bicorde, ossia liturgia e catechesi, come purtroppo avviene in moltissime parrocchie, ma punta ad una visione globale dell’uomo, del cristiano; così si avverte immediatamente che il fedele può trovare tutto all’interno della sua comunità, perché essa, pur con stile religioso, ha una risposta per tutte le attese. L’iniziativa di monsignor Bonini è veramente lodevole, tanto che io gli consiglierei di mandare una copia dell’opuscolo a tutte le parrocchie della diocesi.

Il terzo motivo è di certo marginale: anch’io, da parroco, avevo avvertito questa esigenza e fin da trent’anni fa pubblicavo ogni anno sul mensile della parrocchia l’organigramma della comunità ma, al confronto del prontuario di San Lorenzo, il mio rappresenta un parente povero, un archetipo preistorico. L’esigenza però l’avevo avvertita fin da allora ed avevo tentato una risposta, pur primordiale.

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