La tromba dello Spirito Santo

Da noi le cose son tutte fatte in casa per quanto riguarda il nostro settimanale. Giornalisti, tipografi, impaginatori, correttori di bozze e gestori della distribuzione sono non solamente volontari, ma pure autodidatti. Io, ad esempio, sono il direttore responsabile, ma non me ne sto dietro ad una scrivania a curare la linea editoriale o a scrivere qualche “fondo” ma, al martedì, porto un gran numero di copie nelle chiese del cimitero che sono diventate “le messaggerie” da cui i singoli distributori attingono le copie da portare alle sessanta postazioni di distribuzione. Questo però non basta perché il lunedì e il venerdì pomeriggio porto una macchinata di copie all’Ospedale dell’Angelo.

Questa manovalanza non è però priva di soddisfazioni. Spesso, mentre riempio l’espositore, si avvicina qualcuno che, accortosi che è arrivato il nuovo numero, mi chiede: «Posso prenderlo?» ed io pronto: «Prenda pure, odora ancora d’inchiostro».

Qualche giorno fa un signore che aveva appena ritirato una copia, sorridendo mi disse: «Mia madre, che abita al Cavallino, è una sua fan, perché puntualmente, ogni settimana, legge “L’incontro”. Posso chiamarla al telefono; le farà molto piacere conoscerla di persona!».

L’altro ieri, mentre camminavo lungo il ballatoio, vidi un signore tra i cinquanta e i sessant’anni che leggeva L’incontro. Mentre passavo, alzò gli occhi e, vedendomi, esclamò: «Ecco la tromba dello Spirito Santo!». Evidentemente aveva letto un episodio della vita di don Mazzolari. Quando infatti il cardinal Roncalli salì al soglio pontificio cominciò subito l’opera di riconciliazione con chi aveva sofferto dalla Chiesa e volle così ricevere don Mazzolari, che di carognate ne aveva ricevute non poche dal mondo ecclesiastico, e l’accolse appunto con queste parole: “Ecco la tromba di Dio!”.

Io di certo non sono “la tromba”, troppo onore, ma spero, nell’orchestra ecclesiale, di essere magari solo un piffero o un tamburo, ma di dare anch’io il mio piccolo contributo al messaggio cristiano. La voce della gente mi ripaga a iosa del silenzio, delle critiche e dei rifiuti di preti e frati.

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