La pala d’oro

Qualche anno fa il patriarca Scola diede vita ad una bella iniziativa che purtroppo non ebbe seguito; convocò a Villa Visinoni di Zelarino tutti i responsabili delle organizzazioni di carità della diocesi. In quella occasione ebbe una bellissima espressione affermando che queste strutture caritative le considerava “la pala d’oro della Chiesa veneziana”.

Non so se tutti sappiano che nella basilica di San Marco si trova una “pala d’altare”, ossia un “dosso”, che fa da parete sul retro dell’altare, di straordinaria bellezza e ricchezza (su una lastra d’oro sono incastonati innumerevoli pietre preziose che, assieme, costituiscono un ricamo di rara eleganza e armonia). La pala d’oro è certamente l’arredo più prezioso esistente in quella perla d’arte che è la basilica di San Marco, che è reputata una delle chiese più originali e più belle del mondo intero.

A quella riunione in cui i vari responsabili hanno descritto la loro struttura, le relative potenzialità e problematiche, ne seguì un’altra a cui non potei partecipare, poi la cosa morì così.

Ritengo che sia quanto mai urgente ed importante mettere in rete queste strutture in modo da coordinarle e dare finalità più precise e più rispondenti ai bisogni e alla sensibilità moderna. Penso che alla Caritas diocesana spetti questo compito, spero quindi che il nuovo Patriarca metta in moto questo organismo per superare l’arcipelago caritativo che è per fortuna esistente, ma anche migliorabile.

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