Talvolta capita che un fotografo faccia un’istantanea, senza studiare troppo la luce o la posizione delle persone da ritrarre e gli risulti una foto viva, armoniosa, capace di forti emozioni.
Così è capitato anche a me una mattina al don Vecchi.
Incontrai nella hall del Centro una giovane donna; sembrava una ragazzina, un bel volto armonioso, una voce calda e due occhi luminosi; stava arrabattandosi con due marmocchietti che sgusciavano da tutte le parti. La sala grande, i divani, gli anziani che andavano e venivano li eccitava e la mamma faceva una gran fatica a tenerli a “guinzaglio”.
Appena mi vide, mi salutò come se fossimo due vecchi amici; Dio solo lo sa dove l’ho incontrata e come mi conoscesse. Senza tanti preamboli, mi chiese se potevo indicarle due anziani bisognosi perché, quando sarebbe andata a fare la spesa per la sua famiglia, desiderava farla anche almeno per due di loro, poi gliela avrebbe portata a casa per abituare i suoi piccoli (avranno avuto tre e cinque anni) fin dall’infanzia a pensare anche a chi è meno fortunato di loro. Chissà chi ha cresciuto questa giovane donna (appariva perfino più giovane di quanto credo lo fosse) a questo senso di solidarietà? Se ne andò dicendomi che si sarebbe fatta viva dopo il periodo delle vacanze.
Mi ritelefonò trovandomi impreparato perché avevo rimandato per imbarazzo la scelta; tanti sono gli anziani al don Vecchi con la pensione minima! Le ritelefonai dandogli due nominativi di due anziane; gli sarebbe piaciuto anche un uomo, ma al don Vecchi gli uomini sono in assoluta minoranza.
Questa è la prima adozione! Speriamo che l’esempio trascini!
lo ora però mi sento pure beneficato perché conservo nel cuore questa bellissima istantanea!
Fare queste esperienze, conservare queste belle immagini è una vera ricchezza anche per un vecchio prete!