Pronto alla guerra in difesa degli anziani in perdita di autonomia!

Il dieci agosto abbiamo presentato alla Regione il progetto definitivo per i sessanta alloggi per anziani in perdita di autosufficienza, progetto correlato da un documento che attesti che la Fondazione dispone di una superficie in cui collocare la nuova struttura, altrimenti la Regione non può erogare il mutuo di duemilioniottocentomila euro già stanziati per questa operazione.

Credo che molti concittadini conoscano la triste storia. Il Comune aveva promesso un’area contigua al “don Vecchi”, ma il parroco di san Pietro Orseolo, attraverso la “mano secolare” di un sedicente “comitato antiantenna” si è opposto perché il quartiere non sia privato di una porzione di un parco che attualmente è destinato ai “bisognini” dei cani.

L’amministrazione, impaurita, ha ritirato la promessa ed ha proposto una superficie alternativa nella zona degli Arzeroni, certamente più decentrata. Comunque la Fondazione ha accettato il cambio, anche se svantaggioso. Il guaio è che alcune fasce di terreno il Comune non le ha ancora acquisite e perciò, per dar corso all’atto d’obbligo, deve portare a termine una serie di operazioni la cui competenza è dell’assessorato al patrimonio.

Io, nel passato, ho avuto la sfortuna di avere a che fare con questi uffici e ne conosco purtroppo i tempi biblici. Siccome le settimane passano producendo solamente promesse ed assicurazioni verbali, mi sento costretto a mettere in moto “la meravigliosa macchina da guerra” per mobilitare l’opinione pubblica. E’ certo che in guerra valgono poco le bombe mirate, si finisce sempre per sparare sul mucchio.

Venezia, da cinquant’anni parla del nuovo stadio che non è ancora nato, del nuovo carcere che ha perduto, ora chiacchiera sul Fondaco dei tedeschi e finirà per perdere anche quello. Le capita la fortuna insperata dell’offerta della torre di Chardin e anche su questo progetto chiacchiera e tentenna. Non vorrei che capitasse la stessa fine anche alla nuova struttura pilota per gli anziani in perdita di autonomia.

Da oggi comincia la guerra, che sarà senza quartiere, verso un Comune che è esattamente l’opposto della Serenissima Repubblica. In questo caso prometto alla città che mi batterò fino all’ultimo sangue.

Se quando verrà pubblicata questa pagina del mio “diario” non avrò in mano documenti certi, comincerò col pubblicare la lettera già inviata al sindaco, ricordandogli che “uomo avvisato mezzo salvato!”.

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