L’approccio col diario di don Didimo Mantiero “Il volto più vero” mi ha fatto emergere un ricordo che credevo ormai sepolto da moltissimi anni e che era riemerso una decina di anni fa per ricadere poi quasi subito nella fossa del passato.
Il discorso, almeno per me, è quanto mai interessante e potrebbe perfino offrire a qualche responsabile della diocesi un’idea per realizzare qualcosa che fosse una risposta ad un problema pastorale non solo non risolto, ma che va aggravandosi di anno in anno.
Monsignor Vecchi aveva l’umiltà, e soprattutto l’intelligenza, di accertarsi su tutto quello che facevano gli altri e desiderava verificare sul campo ogni iniziativa per controllare direttamente sia la validità, sia i tentativi per risolvere i problemi.
Molte delle realizzazioni nate nella parrocchia del Duomo di Mestre una quarantina di anni fa, molte iniziative, ebbero come matrici queste ricerche e queste prese di visione delle esperienze esistenti in altre comunità. Così è stato per il settimanale della parrocchia, per Ca’ Letizia a riguardo dei poveri, per il Rifugio san Lorenzo, per l’attività estiva dei giovani e ragazzi, o la radio locale e per tante altre iniziative.
Si diceva in quegli anni che a Bassano avevano realizzato “Il Comune dei giovani” con tanto di sindaco ed assessori eletti dai giovani. Andammo a vedere e scoprimmo una struttura enorme e poliedrica. C’era dentro di tutto: sport, cultura, ricerca religiosa, musica, divertimento, veramente un mondo dedicato ai giovani.
Capimmo fin da allora che i nostri patronati erano asfittici e non avrebbero mai potuto essere un centro di vero coagulo per la gioventù perché le parrocchie che li promuovevano erano troppo piccole e non avrebbero mai avuto la forza di sostenere un centro così complesso ed articolato.
Cominciammo a progettare, ma io fui trasferito e monsignore aveva bisogno di una spalla ideale ed operativa che gli venne a mancare. La cosa morì lì.
Una decina di anni fa proposi il progetto ai confratelli del mio vicariato, constatando che i relativi patronati erano morti o moribondi. La cosa non andò avanti perché qualcuno che apparentemente appoggiò il progetto aveva altri sogni personali ed altri non amavano imbarcarsi in un’avventura che richiedeva coraggio, soldi e personale e soprattutto appoggio forte da parte del “governo centrale”.
Ora, leggendo il “diario” del prete vicentino, pubblicato solamente da poche settimane, vengo a scoprire che l’ideatore e il realizzatore di questo progetto innovativo è stato proprio lui, don Didimo Mantiero, il sacerdote che papa Ratzinger ha definito “uno dei più grandi parroci del nostro tempo”. I profeti parlano anche da morti.
ho letto articolo su don didimo mantiero, io sono di bassano del grappa dove il comune dei giovani è ancora attivo e quest’anno festeggia i 50 anni. per l’occasione che coincide anche con 100 anni dalla nascita di don didimo è stata allestita una mostra sulle opere di don didimo al meeting di rimini quest’estate. la mostra nel mese di dicembre sarà a bassano. se don armando ha piacere di contattarmi così ne parliamo
Buon giorno a tutti,
ringrazio don Armando per le bellissime parole, volevo far sapere a tutti che il Comune dei giovani è nel pieno dei festeggiamenti per il cinquatesimo dalla fondazione, nello stesso anno del centenario della nascita del nostro fondatore Don Didimo Mantiero.
IL comune dei giovani continua ad essere una realtà viva, unesperienza educativa integrale e profonda per noi giovani.
In quest’annata storica è stata allestita una mostra e numerose iniziative. Vi invito a visitare il nostro sito [comunedeigiovani.it]. Per curiosità e altre informazioni tutti i 120 cittadini odierni, il consiglio direttivo ed io, il sindaco, siamo a vostra disposizione. Grazie Nicola
“La comunione rende viva la Verità.”Don Didimo Mantiero