L’emancipazione delle donne e il rispetto dovrebbero andare di pari passo

Io sono ben felice che il processo di emancipazione della donna continui e che le donne recuperino finalmente quell’enorme gap che si è accumulato durante millenni di storia umana. Ritengo inoltre che sia doveroso nella società ma, soprattutto, nella Chiesa, portare avanti questo processo fino a quella parità effettiva di diritti e doveri dalla quale, penso, siamo ancora ben lontani.

Questa emancipazione però, credo che ponga non solamente problemi nuovi nel rapporto col mondo maschile, ma anche e soprattutto all’interno del mondo delle donne. Questa non è certamente una scoperta di oggi (non si sta risolvendo ad esempio la difficoltà di rapporto tra nuore e suocere nemmeno con l’emancipazione, anzi!).

Le donne hanno immense potenzialità e grandi virtù ma, avendo qualche limite, non vanno esenti neppure loro da qualche difetto.

Un tempo mi ero chiesto come l’Islam abbia risolto il problema della poligamia, ossia il rapporto tra le donne, mogli dello stesso uomo. In verità credo di aver scoperto un’amara verità dalla lettura di due romanzi, uno di tanto tempo fa in cui si parlava del rapporto tra una moglie anziana ed una giovane, ed uno recente, “Mille splendidi soli” di Khaled Hosseini, il famoso autore de “Il cacciatore di aquiloni”, che parla della odierna condizione delle donne in Afghanistan, ed ho compreso che per quel mondo la donna è poco più di un animale e il marito spesso è solamente un maschio che usa, a tutti i livelli, le povere femmine.

Ma in un Paese evoluto come il nostro non so proprio, quando l’emancipazione sarà ancora più matura, come andranno i rapporti tra le donne, specie quelle in carriera.

Seguo da qualche tempo le mosse e le prese di posizione delle due pasionarie del momento, la Camusso, capo della CIGL, e la Marcegaglia, capo degli industriali. Certo si trovano a difendere interessi contrapposti, ma la litigiosità congenita tra donne credo che aggravi di molto la possibilità di trovare una intesa o perlomeno un compromesso.

Lo scontro in atto per ora mi ha rasserenato solamente sulla validità delle soluzioni portate avanti dal presidente Mario Monti. Se sono scontente ambedue mi fa pensare che Monti abbia scoperto quel giusto “mezzo” che è sempre la soluzione di ogni intesa. Per ora spero che non solo proceda l’emancipazione delle donne, ma di pari passo proceda la volontà di trattarsi meglio, perché non vorrei mai che a livello nazionale, o peggio ancora mondiale, si perpetuasse la “guerra tra nuore e suocere”!

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