Una scelta di sobrietà

Qualche settimana fa volevo scegliere per la copertina de “L’incontro” uno stormo di uccelli, perché questa immagine potesse rafforzare il messaggio che intendevo passare ai miei concittadini in questo momento in cui morde alquanto la crisi finanziaria.

Nella didascalia, avevo deciso di riportare la famosa frase di Gesù: “Guardate i fiori del campo e gli uccelli dell’aria…” per concludere “Cercate il regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù”. Non sono stato troppo fortunato perché, pur avendo cercato lungamente nel mio archivio fotografie di uccelli, non ho trovato che un colombo e, per di più, paffutello. Spero comunque che il messaggio rasserenante lanciato dalla copertina de “L’incontro” possa offrire una “prospettiva di salvezza”.

La stessa cosa m’è capitata sei anni fa quando sono andato in pensione. Allora pensai di dare un piccolo segnale per la vita sobria della Chiesa e soprattutto dei sacerdoti, scegliendo di andare ad occupare un piccolo alloggio al “don Vecchi”, come gli anziani meno agiati della città.

Non sono in grado di poter dire se questa scelta-messaggio, abbia potuto incidere sulla coscienza dei miei concittadini ed in particolare dei miei confratelli, comunque per me è stata una scelta felice perché vivo serenamente e in pace con la mia coscienza. La scelta di condividere lo stesso alloggio dei meno fortunati della città, è risultata una scelta per me assai positiva perché mi ha permesso di spendere “il superfluo” per il mio prossimo e questo mi ha reso felice a livello personale e, nello stesso tempo, ho potuto rendere felici altri miei simili.

Ora mi hanno donato un'”automobile” a due posti di cilindrata 49 cc., l’auto più modesta in assoluto, e d’ora in poi sarà la mia automobilina che rafforzerà la scelta coerente alla mia missione e che potrà rendere un po’ più credibile il mio messaggio, come testimonianza di sobrietà di vita.

Credo che questa scelta sia giusta e coerente e nello stesso tempo l’immagine che rafforza questa scelta spero diventi un segno che non puntando in alto, ma in basso ci siano tanti vantaggi. Sono certo che quando i miei concittadini vedranno sfilare per le vie di Mestre la mia rossa 49 cc., saranno più edificati che se adoperassi una Mercedes o una BMV. Anche i segni hanno un loro messaggio!

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