Il “don Vecchi” di Campalto è stato finito anche nei minimi particolari. Il 15 ottobre l’abbiamo inaugurato in maniera solenne davanti a cinque-seicento persone che sono sopravvissute ad un vento di bora che tirava glaciale, pur di vedere “il miracolo” sbocciato, come per incanto, sulla gronda della laguna.
All’inaugurazione ha partecipato la più bella gente di Mestre e dintorni, in un clima di entusiasmo e di ammirazione. C’era ben donde essere entusiasti di fronte ad un complesso di 64 alloggi, con servizi di prim’ordine, luoghi ampi e ben arredati, con lo scoperto vasto e già seminato e verde, con piante ed arbusti in fiore, pannelli solari e fotovoltaici già funzionanti.
Dalle autorità presenti non abbiamo avuto sostegni economici di nessun genere, ma noi, gente alla buona, ci siamo accontentati anche del dono dei loro complimenti e dell’invito ad andare avanti.
Questo miracolo è stato concepito, voluto e cresciuto nel cuore della povera gente, nonostante la crisi economica e i prelievi fiscali, il crollo delle borse e il dramma di Berlusconi che, col cuore sanguinante, ha dovuto mettere le mani nelle tasche dei poveri e che per darci il permesso a costruire questa struttura per gli anziani più poveri della città, per questo “lusso” che ci siamo presi, ha preteso il 21% del costo, ossia seicentocinquantamila euro – un miliardo e trecento milioni delle vecchie lire! Questa è l’Italietta per la quale più di un migliaio di parlamentari si danno da fare onde garantire serenità e sviluppo per i più poveri.
Credo che sia davvero doveroso da parte mia informare i miei concittadini su come le istituzioni hanno concorso per il “don Vecchi” di Campalto. Ebbene, ve lo faccio sapere chiaramente: tra la Regione Veneto, la Provincia, il Comune di Venezia, la Fondazione Carive della Cassa di Risparmio, l’Associazione Industriali, la Camera di Commercio, la Banca Antoniana, la Cassa di Risparmio di Venezia, solamente il Banco San Marco ha elargito 1000 (diconsi mille) euro, gli altri zero!
Sono quasi costretto a concludere che la crisi ha colpito solamente i ricchi ed ha risparmiato i poveri. Per fortuna!