Ogni tipo di “mondo” ha i suoi problemi specifici, le sue speranze, le sue illusioni e perfino il suo tipo specifico di chiacchiere.
Il mondo che si rifà alla Chiesa non è, da questo punto di vista, diverso da quello degli altri mondi. E’ comprensibile che io conosca e mi interessi di più di questo tipo di realtà avendoci speso dentro una vita ed essendomi interessato quasi esclusivamente di esso.
Nel passato ho fatto parte per alcuni anni di un organismo ecclesiale che si interessava di valutare l’opportunità o meno di elargire aiuti economici alle parrocchie in difficoltà che ne facevano richiesta. In realtà la commissione di cui facevo parte si doveva limitare ad istruire una pratica e ad esprimere un parere; erano poi altri ad erogare il denaro tenendo forse anche conto dei pareri della mia commissione. Le richieste provenivano quasi sempre dalle stesse parrocchie e le motivazioni pure erano sempre le stesse: appartenenza ad una zona popolare, di gente povera e poco incline a farsi carico dei bisogni della loro comunità.
Io votavo quasi sempre contro, perché notavo in queste richieste una mentalità da questuanti, poca iniziativa, pigrizia di fondo e soprattutto richieste che non erano quasi mai motivate dalla solidarietà.
Alcuni colleghi della commissione dissentivano perché pensavano che certe comunità fossero più fortunate, mentre altre meno e perciò più bisognose di aiuto.
Io sono sempre stato, a parere degli altri, in parrocchie fortunatissime, ricche, generose e con parrocchiani attenti e sensibili ai bisogni della Chiesa. A mio parere nulla di meno vero. Rimango invece convinto che la fortuna e la sfortuna, la prosperità o la miseria di una parrocchia dipende quasi esclusivamente dalla lucidità delle scelte, dalla coerenza, dalla sobrietà di vita e dall’impegno del parroco, dalla sua disponibilità a lavorare e dal suo altruismo.
Gli ebrei stanno facendo fiorire il deserto, mentre gli arabi stanno desertificando le terre fertili, il nord produce ricchezza, mentre il sud produce rifiuti, ove ci sono parroci impegnati e coerenti le chiese si riempiono, ove invece i parroci si dedicano al computer, all’automobile ultimo modello e alle vacanze, le chiese si svuotano.
Questa è la realtà, inutile nascondersi dietro un dito rifugiandosi in motivazioni ambientali di comodo.
Anche in questo campo l’assistenzialismo perpetua la miseria, mentre lo stimolo, il pungolo e il mettere la gente di fronte alle proprie responsabilità, forse è la posizione più onesta e più propositiva.