Credo che sia naturale sognare ed anche perseguire l’obiettivo della unanimità di pensieri e di progetti. Ogni movimento politico, religioso ed anche associativo tenta in tutti i modi di aggregare persone che accettino gli stessi obiettivi e la pensino alla stessa maniera. Ogni forma di proselitismo nasce da questo desiderio e forse dall’inconscia sensazione che più si è, più si ha forza e più si può imporre quel tipo di società che, a nostro parere, sia la migliore.
Tutto questo porta al tentativo di convincere, prima, da un punto di vista razionale, e poi dal punto di vista meno nobile – anche se camuffato da altri motivi pretestuosi – di imporre le nostre soluzioni.
Di tutto questo i partiti e i movimenti politici degli ultimi due secoli sono stati l’esempio più eclatante e più tragico; basti pensare alla rivoluzione sovietica che, per raggiungere questa conformità sociale, ha fatto decine di milioni di vittime. Altrettanto è stato per il nazismo ma, anche se in misura minore, lo è stato pure il fascismo ed il franchismo.
Oggi, in maniera un po’ ipocrita e formale, va di moda affermare che la diversità di opinioni e di pensiero è invece ricchezza. Mi auguro che questa visione della vita sociale si possa affermare – però ho i miei dubbi – perché è difficile redimerci dal “peccato originale” del voler tutti fatti “a nostra immagine e somiglianza”. Che la diversità sia ricchezza piuttosto che intralcio alla vita sociale, pare sia una scoperta recente della quale molti se ne fregiano per far bella figura, anche se in realtà è una posizione difficile da accettare e da perseguire.
A dire il vero anche per me questo discorso è stato una “scoperta” recente. Di questo però mi vergogno perché Cristo, nostro maestro, da venti secoli ci ha insegnato la tolleranza, il rispetto verso non solamente i diversi, ma pure i perversi.
Pensavo a questi discorsi qualche settimana fa quando, nella parabola del grano e della zizzania, Gesù dissuade i servi troppo zelanti che proponevano di estirpare la “gramigna”. Nonostante questo discorso così chiaro del Maestro, durante i venti secoli di storia noi cristiani ne abbiamo fatte di tutti i colori con le crociate, l’inquisizione e le repressioni nei riguardi dei dissenzienti. Mi auguro che la nuova moda di pensiero ci renda più lucidi e docili all’insegnamento di Gesù.