Difficili riflessioni sui fatti di questi tempi

Com’è difficile avere un’idea obiettiva e prender posizione in relazione ad eventi che ci coinvolgono, non solamente a livello economico e sociale, ma anche a livello di coscienza.

Quante volte desidero e tento di confrontarmi con persone equilibrate ed oneste, ma questo è quanto mai difficile perché la documentazione dalla quale partono i nostri giudizi è sempre precaria e di dubbia onestà; infatti quasi sempre i mezzi di informazione che ci offrono “la materia prima” per il giudizio hanno un padrone che più o meno scopertamente detta le linee e gli indirizzi a suo vantaggio.

In queste ultime settimane mi sono arrovellato dentro di me a causa di certi eventi che mi hanno turbato ed hanno scosso l’opinione pubblica.

Primo: la battaglia per la Tav in val d’Aosta. Dicono che quest’opera sia necessaria per non essere tagliati fuori dalle vie del commercio e quindi del benessere. E’ comprensibile il disappunto di chi si vede “ferire” i propri prati e i propri boschi. D’altronde non si può pretendere che siano sempre gli altri a pagare; ognuno, prima o poi, deve fare la sua parte. Per quanto riguarda la guerriglia della teppaglia dei centri sociali italiani ed esteri, non so perché non si adoperino tutti quei militari che abbiamo visto sfilare impettiti il 2 giugno lungo i fori imperiali.

Una volta ancora un giovane caporalmaggiore è tornato dall’Afganistan nella bara, avvolta dal tricolore. Lui è morto e i suoi genitori e la sua giovane sposa piangono mentre laggiù si tratta sottobanco. Comunque tutti noi ci siamo accorti che è semplicemente assurdo pensare di convincere quella gente a vivere come noi; lo faranno di certo, ma ci vorranno ancora altri quattro, cinque secoli perché vi giungano. Allora perché mandare a morire i nostri ragazzi inutilmente?

A Venezia si continua a discutere ove collocare il nuovo carcere. La nostra gente, con le ultime votazioni comunali, ha delegato la maggioranza a governare il Comune, persone che si sono dette idonee a saperlo fare. Lo facciano allora! Se si illudono di ottenere il beneplacito di tutti, sono degli illusi, ed è quindi opportuno che tornino a casa. Nella vita ognuno deve avere il coraggio di fare il suo mestiere, non può rimanere in balia del primo Pincopallino. Governare comporta spesso essere impopolari, ma questo è il prezzo da pagare da parte di chi vuole fare questo nobile mestiere.

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