Mi pare di avere imparato ormai da molto tempo che il Vangelo vada riletto, interpretato e vissuto in maniera dinamica. Purtroppo ci sono preti, laici e parrocchie che leggono il Vangelo con la stessa cadenza e lo stesso modo di interpretarlo con cui lo facevano, non dico i nostri nonni, ma anche i nostri trisavoli.
Troppi cristiani ripetono parole e gesti che praticamente finiscono per non dir più niente a nessuno. Ricordo un aneddoto di carattere militare che calza bene a questo proposito. Un capitano ordina ad un soldato di riverniciare una seggiola importante; per timore che qualcuno si sedesse sopra rovinando la pittura e i propri pantaloni, dato che di dipendenti ne aveva fin troppi, vi mise un piantone di guardia. Passò il tempo e in quella caserma si continuò a mettere un soldato di guardia alla sedia, finché qualcuno, più intelligente degli altri, si domandò che cosa ci stesse a fare quel militare accanto alla seggiola. Nessuno lo sapeva!
Qualche domenica fa ho riflettuto su queste cose in rapporto alla promessa di Gesù “Il Padre vi manderà il Paraclito, lo Spirito di verità, perché rimanga con voi per sempre. Egli rimarrà presso di voi e sarà con voi!” Mio fratello, don Roberto, con quel suo argomentare un po’ sbarazzino, ha commentato in proposito: «Il Paraclito? Rimane per la nostra gente “l’Illustre sconosciuto” e le persone più oneste si chiedono ancora: “Carneade, chi era costui?”».
L’iconografia religiosa, che raffigura lo Spirito Santo con l’immagine di una innocente e spaurita colombella, non ha aiutato molto alla comprensione della Terza Persona della Santissima Trinità. Tutto questo induce i fedeli ad ascoltare compunti e silenziosi questo discorso, però c’è molto da dubitare che per loro significhi qualcosa.
Io preferisco pensare il Paraclito come il vento, ora leggero, ora gagliardo, che accarezza, sferza e penetra tutti ed ovunque. Il Paraclito è il Signore onnipotente che tutto occupa e nel quale noi siamo e ci muoviamo e che manifesta l’amore, la verità e il bene attraverso la poliedrica ed infinita diversità di realtà che compongono il Creato.
Il Paraclito, lo Spirito di Dio, parla, annuncia, incoraggia, ammonisce, conforta, indica la strada, fornisce elementi per interpretare le problematiche della vita, mediante la coscienza, gli incontri, la cronaca, la natura, il dialogo con le creature di ogni ceto e gli avvenimenti. Non c’è momento della vita, situazione esistenziale in cui, se tu ti apri alla “verità” che lo Spirito ti offre, tu non possa sentirti sorretto, consigliato ed aiutato da Dio.
L’uomo vive in Dio come il pesce nell’acqua e gli uccelli nel cielo. Sentirti nel cuore di Dio che ti ama e che sempre ti sorregge, è veramente un dono meraviglioso.