Nota: pubblichiamo questo articolo a varie settimane di distanza dal fatto che riporta per tutelare le persone coinvolte.
Oggi ho celebrato il funerale di una giovane donna che avevo conosciuto durante il commiato a suo fratello una ventina di giorni fa.
Non ha retto alla solitudine e al dolore per la morte precoce del fratello, con cui viveva in profonda simbiosi e pur dimorando in una “torre” della Cita in cui abitano centinaia di famiglie, per depressione e solitudine si è buttata dal 13° piano.
L’avevo notata, questa donna, perchè durante il mio sermone era intervenuta a favore del fratello che diceva fosse una cara persona, cosa su cui mi trovavo perfettamente d’accordo.
Pur non conoscendo il defunto avevo avuto la sensazione che si era fatto voler bene per la sua generosità e il suo impegno verso gli altri.
Ieri una ragazza che conosco fin da bambina, è venuta al don Vecchi sconvolta e piangente. Una sua amica le aveva telefonato di notte dicendole concitata che l’avrebbe fatta finita e mentre lei tentava di dissuaderla, ha premuto il grilletto della pistola di ordinanza, faceva infatti la guardia giurata.
L’annuncio della morte dell’amica l’è giunto nel cuore della notte mediante il rumore infernale dello sparo.
Questa è la società, il mondo, che si sono emancipati dai tabù del cristianesimo ed hanno raggiunto, secondo i radicali e non solo loro, un livello di una nuova e migliore civiltà.
A noi credenti tocca il compito di raccogliere i cocci dei valori che, politici, pseudo scienziati e pseudo uomini di cultura, stanno promuovendo con zelo degno di miglior causa.
Le crociate non sono più di moda, però è tempo e forse anche troppo tardi, di affermare in maniera chiara e senza sfumature che il messaggio cristiano è l’unica soluzione ai mali infiniti del mondo d’oggi.