Io sono nato alla coscienza civile con l’avvento della democrazia nel nostro Paese. Sono cresciuto con essa, ma man mano che passavano gli anni sono cresciute le incomprensioni, le diffidenze e gli scontri. Quando eravamo “bambini” tutto era più facile: i comunisti erano per i poveri e gli operai, avevano come santo protettore Giuseppe Stalin, per modello la Russia sovietica e per canto ufficiale “Bandiera rossa”. I democristiani invece erano i difensori di Dio e della Chiesa, avevano come angeli custodi i “Comitati civici”, come modello l’America e come canto “Biancofiore”.
Crescendo, le posizioni andarono a diversificarsi e complicandosi. La sinistra era per una esasperata nazionalizzazione, motivo per cui ogni ente doveva essere gestito dal partito dominante, mentre la destra era per una economia di mercato, motivo per cui chi poteva più piangeva meno. La sinistra era finanziata dalla Russia e la destra dall’America.
Poi, più avanti, le cose si confusero ulteriormente: i rappresentanti del popolo, sia di destra che di sinistra, dovevano fare un lungo apprendistato come galoppini e portaborse, e alla fine venivano gratificati con un posto in Parlamento o in uno dei grossi enti statali o parastatali. Sia gli uni che gli altri potevano arraffare il più possibile, con la benevola conoscenza ed accettazione l’uno dell’altro, però quelli di sinistra ci han saputo far meglio, mentre quelli di destra, ladri come i primi, erano meno scaltri, così è nata e vissuta “tangentopoli”.
Siamo arrivati così ai nostri giorni, in cui impera una babilonia tale per cui ogni capobanda ha i suoi mercenari e combatte con ogni arma la sua guerra per prevalere.
Bandiere, inni, colori, santi protettori sono ornai morti e sepolti, tanto che non si capisce più niente! Un mio amico ha definito splendidamente la situazione affermando che destra e sinistra sono le due ali dello stesso avvoltoio.
Credo che alle prossime elezioni dovrò scegliere il partito buttando i dadi!