Generosità e…

Le vicende della vita sono sempre per me varie e sorprendenti, ma credo che lo siano un po’ per tutti.

Qualche settimana fa, dopo avermi lungamente cercato, su e giù per i meandri del “don Vecchi”, mi ha finalmente scoperto nella hall un parroco di mezza età della nostra città.

La parrocchia di questo “collega” non è mai stata nota per navigare nell’oro, anzi; pure questo prete non è riconosciuto come molto abbiente. Io lo conosco da molti anni, il nostro rapporto è sempre stato corretto, ma mai particolarmente intimo, un po’ perché lui è riservato ed io ancora di più, e un po’ perché solamente per un po’ di tempo abbiamo “lavorato” assieme in una delle tante commissioni, pressoché inutili della diocesi; ma nulla più!

Comunque là nella hall, su due piedi, presso il “tavolo della cortesia”, mi consegnò un assegno di cinquemila euro. Rimasi di stucco, non mi capita di frequente che uno, senza averlo pregato, mi consegni dieci milioni delle vecchie lire e non m’è quasi mai capitato che l’abbia fatto un parroco!

Il contributo del confratello m’ha fatto più felice di quanto lo sarei stato se avessi vinto i centosettanta milioni dell’Enalotto!

Versai subito l’assegno al Banco San Marco per paura di perderlo, sennonché tre o quattro settimane dopo, la direttrice del Banco mi avvertì che la filiale di viale San Marco della Cassa di Risparmio aveva fatto una segnalazione alla Banca d’Italia, per motivi di antimafia, perché l’assegno superava di un centesimo quelli permessi senza la scrittura “non trasferibile”!

Persi la pazienza e la grazia di Dio, constatando che in questo povero mondo non ci sono solamente parroci generosi, ma anche bancari cretini.

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