Spero di aver capito bene il discorso sul meticciato che il nostro Patriarca ha tenuto prima, nella “lectio magistralis” per il Redentore di qualche anno fa, e poi in molte altre occasioni. Mi pare di aver compreso che non dobbiamo temere il fatto di una possibile contaminazione culturale, civile e religiosa che può derivare dalla presenza sempre più massiccia di extracomunitari che giungono nel nostro Paese, perchè l’incontro tra culture, tradizioni e religioni più diverse non può che arricchire noi e loro. Credo che questa affermazione nasca dal fatto che il meticciato costringe sempre più i cittadini di etnie diverse a verificare la validità della propria concezione della vita e le posizioni che ognuno ha ereditato nel proprio Paese nei riguardi dei problemi più importanti dell’esistenza.
L’affermazione del Patriarca pare valida e condivisibile, ma dall’esperienza che vado facendo ogni giorno nei magazzini del “don Vecchi”, ove convergono ogni giorno centinaia di “clienti”, mi pare che si debbano piantare ben fissi alcuni paletti. Il primo di questi paletti è che non si discuta neppure che chi viene in Italia deva accettare le sue leggi, rispettare la religione e le tradizioni locali. Il secondo: che i nuovi cittadini si debbano sforzare di integrarsi mediante un dialogo a tutto campo, dalla lingua ai comportamenti e ai rapporti, e prima di accampare diritti debbano imparare a mettere in pratica i doveri. Al “don Vecchi” ogni giorno confluisce una moltitudine di persone per ricevere aiuto, ma non mi capita quasi mai di ricevere un saluto, di sentire un grazie, di offrire una collaborazione, specie da appartenenti a Paesi di cultura e di religione musulmana. Penso proprio che la cortesia e la riconoscenza siano proibite dal Corano e, semmai lo fosse, si deve correggere il Corano, non la natura umana e il vivere civile.
Comprendo fino in fondo che questi processi sono quanto mai lunghi e complessi, ma credo che comunque noi italiani dobbiamo avere le idee chiare e non permettere in maniera assoluta che questa gente pretenda di islamizzare l’Italia, come qualche Imâm pare sogni di fare. Il meticciato va bene, ma il rispetto non deve avvenire a senso unico, come purtroppo avviene nei Paesi di cultura e regime islamico.