Amarezze

Ultimamente è morto don Picchi, uno dei primi sacerdoti che ha tentato il recupero dei tossicodipendenti, mediante le cosidette “comunità terapeutiche”, comunità che sembrano l’unico strumento valido per “salvare” una parte, seppur infinitesimale, delle centinaia di migliaia di giovani, giovanissimi ed adulti dediti alla droga.

Altro sacerdote combattente su questo fronte arduo e pericoloso è don Antonio Mazzi. Infine, tra i più noti, c’è don Pierino Gelmini, che attualmente si trova nel pieno della bufera. Alcuni dei suoi ragazzi hanno accusato di molestie sessuali questo prete ultraottantenne, trovando dei magistrati che “amanti della giustizia”, hanno aperto un procedimento penale che prossimamente vedrà questo vecchio prete sul banco degli accusati. A questo mondo siamo tutti poveri peccatori, quindi non mi meraviglierei se anche questo povero prete avesse mancato, non sarebbe né il primo né l’ultimo, perché, a cominciare da Giuda Iscariota, che nella gerarchia ecclesiastica credo dovrebbe essere annoverato tra i cardinali, fino ad oggi la Chiesa deve mantenersi umile per la schiera infinita dei suoi membri che hanno deturpato la veste candida di Cristo. Detto questo, però, da quel po’ di esperienza che ho del mondo della droga, ho capito che la menzogna e il sotterfugio sono uno degli aspetti più comuni e più frequenti da parte dei contagiati da questa “malattia”. Perciò sono propenso a pensare che dobbiamo inchinarci con rispetto davanti a don Gelmini per quanto ha fatto e per il gesto sublime di chiedere d’essere ridotto allo stato laicale, per non godere di alcun privilegio di fronte alla legge e di poter difendersi come l’ultimo dei cittadini di questo povero Paese.

Ripeto che, anche nella fase più fragile della vita, rappresentata dalla vecchiaia, questo prete avrà un’aggiunta nel peso della croce e tanta amarezza. Io ho avuto la fortuna e la grazia di non aver avuto guai del genere, però quanta amarezza anch’io per insinuazioni, mancanza di riconoscenza e di collaborazione da parte di gente che ha beneficiato a piene mani delle mie fatiche, dei rischi affrontati e delle responsabilità pesanti che mi sono assunte per aiutarli. Farà il Signore!

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