Credo di essere diventato pian piano una specie di “Rifugium peccatorum” per gli addetti ai mass-media. Quando pensano di aver bisogno di un parere da parte di un prete, che non risponde secondo i manuali, ma interroga la sua coscienza e poi dice apertamente il suo parere, ricorrono facilmente a questo povero vecchio.
Io accetto sempre per molti motivi: primo, perché anche questi giornalisti sono fratelli da aiutare, secondo perché ritengo doveroso che ognuno dia il suo contributo alla ricerca del bene e della verità; perché non dovrei contribuire anch’io? Terzo: spesso anch’io ho bisogno di loro e perciò è giusto che “una mano lavi l’altra”! Il guaio è che in certi settori ho acquisito una certa competenza, mentre in molti altri sono anch’io l’uomo della strada che non possiede ricette sperimentate.
Qualche giorno fa “Antenna veneta” mi chiese un parere su un fatto un po’ scabroso. Un quindicenne avrebbe avuto delle attenzioni morbose nei riguardi di ragazzini che andavano al catechismo in una parrocchia. Io, ripeto, non sono né uno psicologo né un sociologo, sono semplicemente un uomo che ha vissuto una vita intera tra gli uomini. Risposi che ritenevo soltanto dannoso che la stampa se ne occupasse, suscitando un altro polverone sui già troppi polveroni che sono per l’aria per la omofobia, la pedofilia, la omosessualità e via dicendo. In queste cose, una volta accertata la verità, senza bisogno di carabinieri, del tribunale e di quant’altro, il parroco metta la situazione sotto controllo, inviti i genitori dell’imputato quindicenne a farlo aiutare da gente esperta e competente e tenti di sgonfiare un problema che può magari essere inesistente.
A questo mondo un po’ di buonsenso conta di più di tutta la “Benemerita”, la polizia di Stato, la magistratura e tutto il resto di un mondo che chiacchiera spesso per niente e mescola aria fritta!
Purtroppo il nostro “Tonino nazionale” ha fatto la sua fortuna elettorale con l’aiuto della magistratura, su un certo legalismo formale, infettando l’intera opinione pubblica su discorsi che finiscono per favorire l’illegalità e la perdita di valori.