Qualche giorno fa ho ricevuto un gruppetto di aspiranti consiglieri della Regione che hanno motivato la richiesta dell’incontro per avere un parere e dei suggerimenti da inserire nel programma da attuarsi, qualora la coalizione alla quale appartenevano, avesse vinto la competizione elettorale.
Le mie esperienze e le mie competenze sono ben limitate e riguardano comunque lo stato sociale, soprattutto nel settore della residenza per anziani.
Ho avuto piacere di esporre quanto ho maturato in questi quindici anni di attività al don Vecchi per quello che riguarda gli alloggi protetti. Credo che questa gente, che fa politica, sia sollecitata da mille istanze e da mille esigenze e perciò il piccolo tassello di cui mi occupo e l’esperienza empirica che vado facendo è certamente ben poca cosa confrontata alle problematiche complesse che deve affrontare la Regione, realtà che va sempre più sviluppandosi come ente sempre più autocefalo.
Io sono sempre più convinto che le soluzioni arrivano quando si dà vita ad una cultura che matura gli organi dello Stato e la collettività a soluzioni che qualcuno ha studiato e sperimentato.
Soprattutto in questi ultimi quindici anni il discorso degli alloggi protetti per anziani, s’è dimostrata una realtà vincente e credo che non si sia lontani che Comune, Regione ed infine Stato, lo recepiscano nel loro ordinamento e promuovano leggi ad hoc.
Oggi ho ricevuto una delegazione comunale e ho ribattuto il chiodo. Ottenere consenso da spiranti amministratori è perfino troppo facile, però credo che nella loro coscienza rimanga un segno che io poi mi farò premura far riemergere.