Troppa comprensione non fa davvero bene ai più giovani

Qualche giorno fa ho celebrato un funerale nella nuova chiesa del cimitero. Non c’era come al solito tanta gente, forse più o meno una trentina di persone. La defunta aveva più di 95 anni e gli ultimi sette li aveva trascorsi in casa di riposo.

Con la vita anonima, in cui ormai è scomparso il senso comunitario e la partecipazione agli eventi che toccano anche i vicini di casa, rientra purtroppo nella norma il fatto che ci sia sempre meno gente al commiato degli anziani.

Non appena diedi un tocco al campanello, che annuncia la celebrazione, mi accorsi di una mamma che teneva in braccio un bimbetto di due o tre anni che già frignava. Per prima cosa feci il proposito di non intervenire per nessuna ragione perché so che avrei avuto la disapprovazione di tutti, poi sperai inutilmente che la mamma si accorgesse del grave disturbo che recava alla celebrazione. Si spostò di posto, andò in fondo alla chiesa, gli sussurrò mille cose, svuotò la borsetta di tutto l’armamentario che le donne portano solitamente ed inutilmente con sé, tutto fu inutile il bimbo continuò a smaniare e piagnucolare fino alla fine. Mentre con grande sofferenza continuai a predicare e recitare le sacre formule, il mio animo andò a Taizè in Francia, quando, nei tempi lontani, vidi i monaci, con le loro lunghe tonache bianche, uscire per i vesperi, accompagnati da alcuni bambinelli di tre o quattro anni, che si sedettero composti e rimasero tali per il lungo tempo impegnato dai monaci nel canto dei vesperi.

I bambini francesi sono forse più quieti? No di certo! Quei bimbi sono stati educati in maniera diversa. Le nostre mammette sono tutto fuorché delle educatrici; permettono tutto, avallano tutto, non si oppongono a niente. Poi la gente si domanda da dove escano i bulli, i No Globals, i disobbedienti?

Ricordo che un tempo la responsabile del Sert di Mestre mi riferì di una indagine sul come incideva il tipo di educazione sui tossicodipendenti. Il 95% dei ragazzi che si drogano provengono da una educazione permissiva e solo il 5% da una educazione ferma e precisa.

Finché genitori, insegnanti, preti, amministratori, polizia e giudici continueranno a tollerare ogni trasgressione ad ogni età nella nostra terra non cresceranno uomini, ma selvaggi! Checché ne possano pensare gli psicologi e i psichiatri o la sinistra!

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