Ho ben chiaro il monito di Cristo “Non giudicate se non volete essere giudicati”. Detto questo credo di non contravvenire a questa giusta norma evangelica facendo delle riflessioni su certi comportamenti di costume che sono ormai diventati norma accettata dalla società che di contraddizioni ne ha ormai troppe. Mi riferisco a due episodi di cronaca nera avvenuti a poco tempo di distanza e che riguardano una giovane del sud ed una del nord.
Non ho letto molto al riguardo perché non amo quella cronaca nera in cui ci sguazza dentro la curiosità morbosa non solo del popolino ma che coinvolge un po’ tutta la società e alla quale tutti i giornali forniscono esca per molti giorni e con innumerevoli servizi quasi sempre ripetitivi e banali.
Il primo in ordine di tempo riguarda una sedicenne meridionale, rimasta incinta, da uno, ma non sapeva neppure lei quale, dei suoi amici che normalmente frequentava. Saputo della gravidanza, l’uccisero e buttarono il suo corpo in un pozzo. Scoperti, si sono comportati nemmeno coerentemente alla profanazione di una compagna e all’assassinio, ma da incoscienti stupidi ed irresponsabili. Ma quel che è peggio, è che l’intero paese trattò quella ragazza come una eroina con un battimano a fine funerale. La seconda, una ragazza del nostro Veneto, in vacanza in Spagna con una amica, che dopo una notte brava, è stata assassinata da non so chi. Già parenti ed amici si sono premurati ad affermare che era una brava ragazza, solare e sana.
Io ho pregato per loro e spero che il buon Dio trovi anche per loro un pertugio in un qualche angolo del paradiso. Però mi si lasci dire che queste non sono brave ragazze, che il loro comportamento e la loro educazione non ha nulla a che fare con un comportamento corretto e con una sana educazione. Queste due povere ragazze sono il risultato plateale di una morale sbagliata, di una educazione inconsistente e il risultato di una società fallimentare senza principi e senza valori, altro che eroine da applaudire!