Tutti i miei amici sanno ormai che di primo mattino, dopo aver recitato, con tanta fatica e fra tante distrazioni e non pochi dubbi e ribellioni, il breviario, dedico qualche tempo alla meditazione.
Prima però di ritornare al pensiero che stamane mi ha fatto bene e che desidero rendere partecipi anche i miei amici de “L’incontro”, vorrei anche confidare un altro pensiero, appena letto nella Bibbia, che mi ha turbato e messo in crisi.
Un certo protagonista del popolo eletto, promette a Dio che se l’avesse aiutato a sconfiggere i moabiti o i filistei o chi so io, avrebbe sacrificato la prima creatura che avrebbe incontrato al suo ritorno a casa. Vince ed incontra per prima sua figlia, nel fior degli anni, che esultante accoglieva il padre vincitore.
La parola data a Dio non si può ritirare!
Concede due mesi di tempo alla sua figlia “perchè pianga tra i monti la sua verginità” e poi l’immola.
Ho fatto tutti i salti mortali che mi sono permessi alla mia età però non sono riuscito a comprendere e meno che meno apprezzare “questo pio israelita!”
Per ora lascio ai biblisti il compito di illuminarmi, ma sarà ben difficile che ci riescano!
Per me gli ebrei, tutto sommato, si comportavano pressappoco come gli altri popoli e molto probabilmente se lo son detti loro di essere i preferiti da Dio!
Io sono ben convinto che il Signore ama tutti per fortuna e non fa preferenze!
Vengo al pensiero positivo, che ho compreso senza tanti salti mortali e che tenterò di mettere in pratica.
Dice un buon cristiano che abita in Australia e che ama il mio stesso Signore: “quando la vita ci spinge in nuove direzioni o ci porta ad uno stadio nuovo, spesso ci troviamo a disagio. Possiamo cercare di aggrapparci a quello che ci è familiare piuttosto che attenerci saldamente alla vita e permettere che il cambiamento ci porti lungo sentieri nuovi.
La paura di ciò che non conosciamo sopraffa molti di noi e ci impedisce di godere la vita in tutta la sua abbondanza. Tuttavia, Dio ci chiama verso nuovi orizzonti, nuove avventure e nuovi sentieri. A volte possiamo sentirci come se un vento ci strappasse via dei pezzi, proprio come dal soffione. Ma Dio ha un posto già preparato dove possiamo mettere radici e fiorire di nuovo”.
Questo pensiero non è scritto nella Bibbia, però è molto più sensato di quello che uccide sua figlia per una promessa tanto assurda quanto tragica!
Il “Quinto Vangelo” quello che lo Spirito Santo ispira e fa scrivere nel nostro tempo è più aggiornato e più convincente di quello antico. Comunque mi fa tanto contento e apre il mio animo alla fiducia e alla speranza il fatto che il mio Dio ha già un posto preparato dove possiamo mettere radici e fiorire di nuovo nell’avvicendarsi delle stagioni della nostra vita!
Non ci sono più vocazioni, la gente non si confessa e non viene più a messa, ci sono pochi profeti e quelli che ci sono poco ascoltati. Però di certo il Signore, che non è uno sprovveduto o a corto di fantasia, ha già provveduto; chissà che splendido domani ci sta preparando ed allora perché dovrei scoraggiarmi, uomo di poca fede!