Tutti corrono, ma verso dove?

Da qualche mese adopero sempre come prima lettura nella messa dei funerali, un brano di una lettera di San Paolo, perché è breve, lapidaria e dà un annuncio preciso, forte, limpido, senza sbavature o possibilità di fraintendimento.
“Fratelli la vostra Patria è nei cieli!”

Siccome spesso il funerale coincide con la messa d’orario, c’è qualche fedele “fedele” che è costretto a sentire sempre lo stesso messaggio.

Però, confesso, che almeno per ora, non riesco a scegliere, pur nel vasto repertorio di brani indicati per questa circostanza, un messaggio diverso.

Mi pare che in questo momento, un prete debba soprattutto dare questa notizia ad un popolo, che pare impazzito e che, quasi punto da un virus misterioso, corre pazzamente verso una meta che non conosce.

Ricordo che tantissimi anni fa ho visto un bellissimo ed impressionante documentario che riguardava la vita di certi ratti. Il documentario illustrava uno stranissimo e sorprendente comportamento di certi piccoli topi che vivevano nella tundra e si moltiplicavano in maniera davvero impressionante. Ad un certo momento scattava come una molla e questo popolo di topi si metteva a correre in maniera folle verso il mare, entrava nelle acque gelide affogando tra le onde fredde.

La voce fuori campo commentava che la legge sapiente della natura faceva scattare questa molla, perché non essendoci cibo per tutti, la natura provvedeva alla sopravvivenza della specie facendo affogare la stragrande maggioranza e lasciando ai pochi superstiti il compito della riproduzione.

L’uomo d’oggi mi pare abbia ormai un comportamento abbastanza simile; preso dalla frenesia di certi miti, corre pazzamente affollando strade in colonne d’auto assurde, riempiendo ristoranti, città, spiagge, treni, laghi, aerei con un flusso incessante di masse d’uomini.

Non so se il monito forte e preciso di San Paolo, a cui do voce, possa in qualche modo fermare la corsa suicida, permettere alla gente di chiedersi: “Dove vado? Perché lo faccio? Dove mi porta questa corsa sfrenata?” Non so proprio. Temo di no!

Però io voglio fare la mia parte, compiere il mio dovere, tentare di fermare la mia gente perché rifletta, recuperi libertà e saggezza e possa vivere una vita più serena, più saggia e più bella!

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